Autore: Cultura IN EVIDENZA Spettacolo

«Barocco Festival Leonardo Leo» con Vittorio Sgarbi e Sergio Rubini


Ritorna nella seconda metà di agosto, come da tradizione, il «Barocco Festival Leonardo Leo», giunto quest’anno alla XXIV edizione, rassegna itinerante di appuntamenti dedicati al patrimonio di musica antica nel segno di Leonardo Leo, tra i maggiori esponenti della scuola napoletana del XVIII secolo con natali a San Vito dei Normanni. Un’edizione che si rinnova nel segno dei grandi nomi e ospiti, come Vittorio Sgarbi e Sergio Rubini, oltre a tanti altri interpreti di valore del repertorio barocco. La finestra sul repertorio musicale dei secoli XVII e XVIII, diretta dal M.O Cosimo Prontera e curata dal «Centro studi e documentazione Leonardo Leo», è prodotta dal Ministero della Cultura e dalla Regione PugliaAssessorato regionale all’Industria Turistica e Culturale –, dalle Città di San Vito dei Normanni e Brindisi, con la partecipazione dei main partner Intesa Sanpaolo ed Enel, delle Città di Ostuni e Lecce, del Teatro Pubblico Pugliese e della Camera di Commercio di Brindisi. Info per prenotazioni e biglietti al tel. 347 060 4118. Gli organizzatori stabiliranno preventivamente il numero massimo di partecipanti ammessi agli appuntamenti in base alle condizioni ambientali e strutturali dei luoghi ospitanti. Al pubblico sarà richiesto di portare con sé il green pass (in forma cartacea o elettronica), la mascherina e seguire le indicazioni ricevute dagli operatori al momento della prenotazione e in loco. Inoltre, dovranno essere seguiti i percorsi segnalati per l’ingresso e l’uscita.

L’edizione è stata presentata questa mattina nel salone di rappresentanza della Prefettura di Brindisi. All’incontro hanno preso parte il Vicario del Prefetto, Pasqua Erminia Cicoria, il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, il sindaco di San Vito dei Normanni, Silvana Errico, il vice sindaco di Ostuni, Antonella Palmisano, il commissario straordinario della Camera di Commercio di Brindisi, Antonio D’Amore, il responsabile Affari istituzionali territoriali per l’area sud di Enel, Carlo Cascella, e il direttore artistico del Festival, Cosimo Prontera. «La Prefettura di Brindisi – ha esordito Pasqua Erminia Cicoriaè lieta di ospitare la presentazione di una tra le rassegne più qualificate e qualificanti del territorio, capace di promuovere il valore della cultura rendendo ciascuno protagonista del suo spazio e del suo tempo. Mi piace sottolineare l’impegno degli organizzatori che hanno inteso offrire un segnale di continuità nell’opera di valorizzazione delle tradizioni culturali, malgrado i vincoli legati alle contingenze sanitarie». «Mi piace pensare – ha continuato Silvana Erricoche la proposta di tre appuntamenti nella città di Lecce rappresenti il naturale sintomo di crescita del Festival, che allarga la sua geografia nella capitale del barocco per legittimare un respiro più che provinciale. La ripresa non può che essere nel segno della cultura e che questo segno non possa fare a meno di un sistema di istituzioni: il Festival deve conservare e allargare la sua governance collettiva, è il modo migliore per fare tesoro di un patrimonio di cultura e di bellezza che la storia ci ha regalato». «La presentazione del Festival nel Palazzo della Prefettura – ha osservato Riccardo Rossisottolinea la vicinanza delle istituzioni in un momento nel quale la cultura è chiamata alla funzione decisiva di ricucire il tessuto sociale e ridisegnare un orizzonte di valori. Il Festival ha il merito di tenere insieme i luoghi con la loro bellezza e figure che hanno attraversato e fatto la storia del territorio. L’Amministrazione comunale è sensibile alla continuità della rassegna ed è pronta a fare la propria parte anche per l’edizione del prossimo anno, 25 anni che saranno un segnale di qualità della organizzazione e di partecipazione di privati e istituzioni». «La cultura aiuta a rispettare il territorio – ha aggiunto Antonella Palmisanoe dunque quello in cultura e conoscenza rimane il migliore investimento per il futuro che un’Amministrazione possa fare. Lo sviluppo di un territorio ha bisogno di saldarsi a una identità e questa di generare attenzione. Il nostro patrimonio culturale è un terreno di bellezza sul quale occorre investire ancora di più. Il Barocco Festival è un modello virtuoso di pratica culturale perché è riuscito col tempo a trasformare un’icona della memoria come Leonardo Leo in un brand di promozione del territorio». «Al Festival partecipa anche un tessuto di imprese – ha sottolineato Antonio D’Amoreche vede nella cultura l’elemento centrale in grado di contenere, di far interagire, di sviluppare sinergie. Solo dalla cultura può derivare una speranza di rinascita, da quella bellezza dei luoghi che a noi sembra banale ma di cui dobbiamo riscoprire il valore per dare impulso all’economia e alla consapevolezza». «Sarà un successo malgrado le limitazioni – ha sottolineato Carlo Cascellae intanto occorre dare atto agli organizzatori di aver traguardato la XXIV edizione con tenacia e creatività. Enel è attenta a iniziative come questa, perché investire non significa soltanto soddisfare logiche di business ma anche partecipare alla crescita del territorio. E la cultura è sicuramente una delle leve più forti per la crescita e lo sviluppo». «Diamo il benvenuto alla XXIV edizione del Festival – ha concluso Cosimo Pronteranel segno delle “congiunzioni musicali” che abbiamo scelto come headline della manifestazione. Perché la rassegna unisce autori, correnti, periodi e stili attraverso il filo saldante di Leonardo Leo, poi per giocare sul contrasto delle “stravaganze universali” dello zodiaco nel secolo dei lumi e degli enciclopedisti. Il Festival estende il proprio raggio a Lecce nell’idea che la musica antica ispirata ai suoi progenitori, tra cui Leonardo Leo, rappresenti un bene culturale dell’umanità e non un prodotto tipico: una conquista resa possibile anche grazie al lavoro svolto in 23 edizioni».    

Si comincia sabato 21 agosto in un modo del tutto originale, una sorta di happening barocco fatto di più appuntamento nella stessa sera, una speciale geografia di spettacoli successivi che corre tra le strade, i chiostri, le chiese e il castello di San Vito dei Normanni, a partire dalle 19.45 (orario spettacoli 19.45, 20, 21, 22, 23). Una prima inedita per il Festival che sottolinea più di tanto il legame delle radici culturali barocche con la città natale di Leonardo Leo, consolidato attraverso 23 edizioni di ricerca e di bellezza. Ha per titolo «Notte barocca» l’appuntamento che apre il Festival, proprio per sottolineare la rassegna di spettacoli nella stessa notte, un filo che attraversa i luoghi più iconici di San Vito legati alla storia del XVII e XVIII secolo, tra musici e tamburini, concerti, serenate, ballate, moresche e rondò. Un festival nel festival dedicato a San Vito dei Normanni che si conclude nel Castello Dentice di Frasso, la cui storia accompagna e si sovrappone a quella della città.

Vittorio Sgarbi, introdotto da Massimo Guastella, sarà lo speciale recensore dell’opera «Didone ed Enea» di Henry Purcell, in programma mercoledì 25 agosto, con inizio alle ore 21, in piazza Duomo a Brindisi. Con questo titolo il Festival celebra Dante, il poeta d’Italia, attraverso Virgilio, autore dell’Eneide alle cui vicende il drammaturgo inglese Nahum Tate si ispirò per scrivere il libretto. Protagonista l’orchestra barocca «La Confraternita de’ Musici», diretta al cembalo dal M.O Cosimo Prontera, insieme con un cast di grandi interpreti, tra cui Agata Bienkowska, Angela Nisi e Giuseppe Naviglio, e la partecipazione dell’Accademia delle Danze per le coreografie di Maria Chiara Di Giulio. Suddivisa in tre atti, è la prima opera di Henry Purcell. La vicenda si rifà all’episodio del Quarto libro dell’Eneidedi Virgilio in cui il guerriero Enea in fuga da Troia sbarca a Cartagine, dove incontra la regina fenicia Didone che l’accoglie nel suo palazzo e nel suo cuore. Quando l’eroe riprenderà la via del mare su consiglio degli dèi, a Didone non resterà che il suicidio. Ancora tappa a Brindisi sabato 28 agosto, alle ore 21, nel chiostro del Palazzo Vescovile con il concerto «I Bach. Una dinastia, una scuola». L’«Accademia Hermans» celebra la grande epopea dei Bach, una famiglia che ha regalato capolavori alla musica per oltre due secoli, la più numerosa, prolifica e influente dinastia nella storia della musica. All’età di cinquanta anni, il grande Johann Sebastian redasse la prima bozza di un documento intitolato «Origine della famiglia di musicisti Bach», che mostra uno sviluppo continuo e progressivo di abilità musicali, di cariche istituzionali e di capacità di far fronte alle difficoltà della vita. Il culmine rimane, tuttavia, la generazione del grande Bach, la stella più fulgida e prolifica, e dei suoi numerosi figli: musica di una complessità inimmaginabile che si alterna si completa con una poesia sublime. «Ciò che hai ereditato dai padri – scriveva Wolfgang Goetheconquistalo per possederlo». Così, la musica del Festival ricuce la storia dei luoghi nei quali è rappresentata, ne rielabora e intesse la narrazione attraverso un linguaggio comune che risale dal tempo e dalle memorie perpetuate: la rassegna approda nel porto vecchio di Brindisi (zona Sciabiche, porta Thaon De Revel), lunedì 30 agosto alle ore 21, per compiere un viaggio nell’arte delle commistioni, dal titolo «La Capona e altri giri». Protagonista l’ensemble «La Capona» con Gianluca Petrella, uno dei trombonisti jazz più ammirati sulle scene internazionali. Al centro della serata il tema della commistione, la parentela tra i generi musicali. Jazz e musica antica si incontrano concertando tra loro ad armi pari, quelle della variazione e dell’improvvisazione, elementi comuni e portanti dei due linguaggi musicali. Condurrà la serata il giornalista Antonio Celeste. Il «Barocco Festival» sfoglia il suo programma e fa sosta a Ostuni, nel chiesa di San Francesco, mercoledì 1 settembre alle ore 21, con un concerto dal titolo «Legni, ance e tasti. La musica da camera», fatto di composizioni dedicate a tre strumenti, oboe, fagotto e clavicembalo, che nel periodo barocco formavano il cd. concertino, un gruppo ristretto di solisti, contrapposto al concerto grosso che identifica invece l’intero insieme orchestrale. Protagonista l’ensemble «La Concordanza», formazione dedita alla esecuzione dei maggiori autori della letteratura barocca europea, con la presenza del maestro di concerto Irene De Ruvo. La XXIV edizione della rassegna internazionale di musica antica prosegue domenica 5 settembre, alle ore 21, nel Chiostro dei Domenicani a San Vito dei Normanni, con lo spettacolo di teatro e musica «Chesta è la regola, Don Lionardo!», con Sergio Rubini, tra i protagonisti della scena e del cinema italiano, e l’ensemble barocco «La Confraternità de’ Musici», diretto al cembalo dal M.O Cosimo Prontera. Testo originale e adattamento di Luigi D’Elia. Un racconto in musica pensato per il pubblico young ma che, nella costruzione, si è rivelato adatto a chiunque volesse approfondire la biografia di una star. Un viaggio nel tempo di Leonardo Leo sulle strade della favola e della cronaca del tempo, quelle che hanno segnato il cammino e l’immaginario di uno dei più importanti musicisti del Settecento, nato nel 1694 a San Vito dei Normanni e morto cinquanta anni più tardi a Napoli, esponente fra i massimi della cosiddetta «Scuola napoletana» capace di influenzare soprattutto l’insegnamento della musica in Europa. Condurrà la serata il giornalista Raffaele Romano. Domenica 12 settembre, alle 21, ancora un concerto a San Vito dei Normanni, nel Chiostro dei Domenicani: in «Banchetto. I sensi travolti dalla musica, dalla danza, dal canto» l’«Ensemble Concentus» e la compagnia di danze storiche «Tempus Saltandi» faranno del piacere dei sensi il filo conduttore di un percorso musicale tra Umanesimo, Rinascimento e primo Barocco. La musique de table era una successione di brani musicali, scritti per diversi organici strumentali, che aveva la funzione di accompagnare gradevolmente i banchetti, ma doveva anche avere un valore musicale che permettesse alle composizioni una vita autonoma che dai banchetti arrivasse ai teatri. L’accompagnare il cibo con la musica, d’altronde, ha origini antichissime come ci ricordano sia la tradizione greco-romana sia quella orientale. Il Barocco Festival supera i confini provinciali e nella prima metà di ottobre approda a Lecce con tre appuntamenti: sabato 9 ottobre alle ore 20.30 nel Teatro Apollo con «La Dirindina», intermezzo musicale in due parti di Domenico Scarlatti concepito per gli intervalli dell’opera seria Ambleto dello stesso Scarlatti. La vicenda è un pretesto per descrivere l’ambiente musicale del primo Settecento: un maestro di cappella sciocco e bacchettone, la sua allieva cantante ambiziosa e mediocre, l’“evirato cantore”, abile e spregiudicato. «La Dirindina» precorre il fortunato filone della satira sul mondo teatrale. Ancora protagonista Leonardo Leo con la sua vita e le sue opere in «Chesta è la regola, Don Lionardo!», domenica 10 ottobre alle ore 20.30 nel Convitto Palmieri: Luigi D’Elia, accompagnato dall’orchestra «La Confraternita de’ Musici», ripercorre la storia avventurosa del grande musicista pugliese. La XXIV edizione del Festival chiude il sipario giovedì 14 ottobre, alle ore 20.30, nella chiesa di Sant’Anna, con il concerto «Four hands and one wind», un doppio parallelo tra Georg Telemann e Leonardo Leo da una parte, tra Johann Krebs e Padre Soler dall’altra, interpretato da un virtuoso del flauto a becco come Dan Laurin, con Cosimo Prontera e Anna Paradiso al cembalo. Quattro mani e un fiato per attraversare letterature e stili differenti e scoprirne “congiunzioni” e affinità.

Roberto Romeo

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