Autore: L'angolo della cultura Rubriche

Dante, Stefano e la musica …


Quando si vuole, si può sempre trovare un filo rosso che unisca personaggi e fatti appartenenti a mondi e a periodi storici diversi, purché l’analisi si sviluppi su percorsi coerenti che abbiano almeno un comune denominatore. Ora, tra l’Alighieri e il Bollani, oltre al nobile naso e all’irrefrenabile curiositas, non è che ci siano tante affinità, ma una esiste ed forse la più impensabile. Le numerose celebrazioni dantesche e bollaniane mi suggeriscono di portare omaggio binario ai due Maestri i quali, udite udite, sono accomunati da una medesima passione, quella della musica. Il giovane Durante, che aveva studiato musica perché materia del quadrivio, amava dilettarsi in suoni e canti, come ci riferisce Boccaccio nei suoi scritti. Frequentatore dell’Ars nova fiorentina, fu amico del musico Casella e, al pari di costui, amava la dolcezza di semplici accordi tra parola e musica che lasciavano l’esecutore libero di improvvisare variazioni non scritte. Le sue competenze musicali gli permisero di descrivere molto bene le armonie celesti del Paradiso, quasi le sentisse «cantar dietro a le note de li etterni giri». Nella folgorante luce della terza cantica, Dante inserisce non solo l’armonia perfetta della musica delle sfere celesti (l’ineffabile «musica mundana»), ma anche salmi e cori, come quelli presenti nel Canto XXXII, allorché l’arcangelo Gabriele intona l’Ave Maria, subito seguito dal coro degli angeli, o quando Sant’Anna, più avanti, canta l’Osanna in lode di Dio. Del resto in tutti i nove cieli è presente una colonna sonora di sottofondo, un dolce suono che ricorda quello della giga e dell’arpa… E’ un melos divino, cosmogonico e ordinatore, a gloria di «Colui che tutto move»…
Cambiamo canale, e portiamoci dal 23 al 3 dove, alle 20.15, parte il programma cult «Via dei matti numero 0». Perfetta padrona di quella casa-set così accogliente, la coppia di vita e di arte Stefano Bollani-Valentina Cenni (foto). Poco meno di mezz’ora di assoluta goduria, tra musica e parole sapientemente dosate con leggerezza ed ironia, sul pretesto di una parola del giorno che fa da filo conduttore ai voli della fantasia che si palesano con il canto e gli accenni di danza di Vale e le performance totalizzanti del mago Stefano, uno showman di lungo corso che vanta quarantasei album, concerti in tutto il mondo eseguiti anche con orchestre classiche e musicisti di pop rock. Bollani il fenomeno, il pianista tuttofare, il compositore, il cantante, un monumento del jazz, disciplina che resta una grande metafora di una costruzione infinita, e che nel suo flusso sonoro permeato di indeterminatezza, resta sempre aperta a contaminazioni e a improvvisazioni empiriche e soggettive che però, nei talenti, riescono a trasfigurarsi assumendo una veste di pura universalità. Ma questo è il miracolo della musica, di quell’arte di cui il baffuto Nietzsche diceva «Senza di essa, la vita sarebbe un errore».
Gabriele D’Amelj Melodia (Rubrica CULTURA – Agenda Brindisi 16 aprile 2021)

Foto: fonte web Gazzetta di Modena

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