Autore: Attualità IN EVIDENZA

«Insieme si può»: il progetto del Centro studi «Giovanni Antonucci»

Si è svolta stamattina al Comune di Mesagne la conferenza stampa di “Insieme si può – Partecipa per migliorare la tua terra”, il progetto che vede il Centro Studi “Giovanni Antonucci” come soggetto capofila della proposta finanziata dalla Regione Puglia. Per l’associazione erano presenti  il presidente Vito BriamonteEnzo De Bonis, il prof. Saverio Martucci e il prof. Antonio Mitrugno. Gli altri partner del soggetto sono il Comune di Mesagne, che durante l’incontro è stato rappresentato dal vicesindaco, l’avvocato Giuseppe Semeraro; l’ISS “E. Ferdinando”, per il quale erano presenti il dirigente scolastico, l’ing. Mario Palmisano Romano e il prof. Elio De Francesco; il Fai Brindisi, la ProLoco Mesagne, l’associazione CicloAmici eRete Antenna Sud Pon Puglia. Tra gli obiettivi si legge la creazione di un laboratorio permanente, spazi di confronto e nuovi supporti per la conoscenza del territorio. Nello specifico, gli interventi dovranno favorire nei cittadini forme di consapevolezza – rispetto alla propria identità sociale e culturale – e occasioni di maggiore conoscenza di aspetti e specificità locali anche attraverso la rivalutazione di beni storici, architettonici, ambientali ed enogastronomici. Così come annunciato durante l’incontro, il progetto verrà dettagliatamente illustrato alla Città nel corso di un’iniziativa pubblica che si svolgerà venerdì 10 settembre alle ore 18.30 nell’Auditorium del Castello. Per partire saranno avviate le attività utili all’elaborazione della cosiddetta “analisi di comunità”. In base ai dati raccolti si procederà poi con la definizione di una mappa storico-culturale, attraverso l’utilizzo di storie significative e l’individuazione dei luoghi di maggiore interesse storico. “A tale scopo – hanno spiegato i promotori – a partire dal prossimo venerdì, sarà distribuito un questionario per un primo sondaggio, che permetterà di ricavare dati utili e passare alle fasi successive del programma“. Durante l’iniziativa è stato presentato il logo del progetto, il tronco di un albero in cui rami e radici si fondono in percorsi che partono dal centro e si diramano in più direzioni. Nel mezzo si scorgono simboli per rappresentare la storia, l’ambiente e tutti cittadini, inclusi coloro che vivono condizioni di emarginazione e particolari difficoltà.

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