Autore: Controvento IN EVIDENZA Rubriche

«Ma sta pantera è una chimera?»

Una vecchia canzone che cantavano Nilla Pizzi e le nostre mamme, aveva questo ritornello: «Illusione, dolce chimera sei tu …». E’ vero, in senso figurato la chimera è un’illusione, una fantasticheria. In senso mitologico classico, invece, è proprio una bestiaccia pericolosa, con corpo caprino, testa di leone e coda di drago. Ora, se provate a sostituire la coda del drago con quella di Draghi e la testa leonina con quella della pantera nera, il gioco è fatto! Come dire che ogni epoca ha le sue leggende metropolitane e campestri.
Procediamo per ordine, cercando di fare chiarezza nella nebulosa cronaca costellate di fake. Di felidi melanici, alias Panthere, si sente parlare da un pezzo.’Sta pantera «E’ come l’araba fenice: che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa». Già vent’anni or sono, si parlava di una fantomatico grosso felino «di colore» che si aggirava in quel di Serranova. Poi l’allarme rientrò, almeno fino a quando altri soggetti dai nervi fragili giurarono di averla vista nel foggiano, «più bella e più superba che pria».
Ma torniamo alla fiera che da novembre imperversa nella nostra madre Puglia. E’ chiaro che la fera nigra ha forti voc«Ma sta pantera è una chimera?»azioni turistiche e va dove la porta il cuore. Partita da San Vito dei Normanni, se ne è andata bighellonando prima nella zona di Cisternino-Ostuni (forse per ossigenarsi un po’), quindi ha ripiegato nelle campagne di Locorotondo, Castellana, Turi, Acquaviva, Adelfia e Valenzano. Un vero percorso turistico, quasi una promozione per i territorio in vista delle ferie estive. Il 17 febbraio arriva a Loseto, quartiere periferico della città metropolitana, a cena mangia un pollo-esca incredibilmente non farcito di sonnifero, e il giorno appresso va a posteggiarsi nel parcheggio dell’Ospedale Di Venere, dove divora un bel tacchino alla faccia di chi la cerca con fototrappole, binocoli e droni. TGR Puglia e giornali locali fanno a gara nel fornire precise informazioni di cronaca, incredibilmente scevre da ogni ombra di ironia o dubbio: per tutti la pantera esiste, si sposta come un fuoristrada ed è pericolosa. Anche … senza unghie. Nessuno ci dice chi è stato il barbaro veterinario che le ha inflitto quella tortura cinese, né come fa ad arraffare le predi sfuggenti con l’aiuto della sola bocca o ad arrampicarsi sugli alberi, come costume di questi grossi felini. Alea di mistero felinoso e di magia nera, ma anche di solenne presa pro fondellis. Quando infine i cronisti, sempre più seriosi, e quindi ridicoli, danno allo stadio San Nicola, finalmente qualche italiano si sveglia dal torpore mediatico, si insospettisce e manda tutti a quel paese. Intanto la pantera se ne è iuta a Gioia del Colle. Forse, dopo tanti polli, aveva voglia di un caciocavallo podolico. Una cosa deve essere chiara: io sto con la pantera, tutta la vita!
Bastiancontrario (Rubrica CONTROVENTO – Agenda Brindisi – 26 febbraio 2021)

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