«Gli effetti dei cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti, le elevatissime temperature e la prolungata siccità in tutta Italia pongono serissimi problemi sull’approvvigionamento idrico. Ciò che stiamo vedendo nel Nord Italia, con le centrali idroelettriche che si fermano, l’agricoltura in ginocchio con circa 3 miliardi di euro di danni già prodotti, sono un effetto pesantissimo che potrebbe ben presto riguardare anche il nostro territorio. Si pone quindi con forza il tema della produzione di acqua attraverso dissalatori che, opportunamente programmata, potrebbe scongiurare crisi idriche in un futuro ormai prossimo». Sono le riflessioni del sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, che aggiunte: «Una delle soluzioni, a mio avviso alla nostra portata, stante l’attuale fase di conversione della centrale Federico II di Cerano, è la realizzazione all’interno della stessa di un dissalatore che troverebbe lì, con le opere infrastrutturali preesistenti di presa a mare, la migliore localizzazione possibile in Puglia. Su questa proposta coinvolgerò sin da subito Regione Puglia, Acquedotto Pugliese e la stessa Enel. Un dissalatore consentirebbe, infatti, di sostenere i consumi idrici civili e quelli dedicati all’agricoltura posti anche in difficoltà dalla salinizzazione delle nostre falde, oltre all’importante ricaduta economica in termini di sviluppo e occupazione di qualità sul nostro territorio. Sappiamo, inoltre, che un dissalatore – conclude Rossi – ha bisogno di molta energia e le proposte già avanzate da Enel, di fotovoltaico e batterie (bes) oltre alla già citata presa a mare, renderebbero unico il sito di Cerano nel panorama pugliese, con una produzione di acqua sostenibile con fonti rinnovabili».
Rossi: allarme siccità, ipotesi dissalatore nella centrale di Cerano
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