Autore: Attualità IN EVIDENZA

Servizio ADI, stato di agitazione proclamato dalla FP-Cgil Brindisi

La Funzione Pubblica CGIL di Brindisi ha nuovamente richiamato l’attenzione delle parti interessate sull’ormai annosa problematica inerente il servizio ADI, in merito all’applicazione unilaterale del Contratto UNEBA i cui effetti si riverberano sulla qualità del servizio e sui lavoratori interessati. Come’ è noto, da più di 3 anni, questo importante servizio socio – sanitario a gestione pubblico/privato, in virtù di una sperimentazione gestionale che ha visto la ASL BR fare da “apripista” in un modello che affida alla mano pubblica un importante servizio “core”, ha l’obiettivo di custodire principi di cura universali meglio definiti come Livelli Essenziali di Assistenza. Tuttavia l’avversato contratto di lavoro UNEBA colloca il servizio e soprattutto i Lavoratori in una situazione penalizzante, sminuendo la professionalità dei lavori che assicurano prestazioni ad alta complessità assistenziale anche di tipo ONCOLOGICO e SLA. Non è un caso, per esempio, che non si riesce a reperire personale infermieristico o peggio ancora che lo stesso, non appena ne ha la possibilità, si dimette dal servizio in parola per “sopraggiunti impegni lavorativi”. A tal proposito vale la pena ricordare che in taluni periodo non si sono potute effettuare prestazioni sanitarie per mancanza di collaboratori infermieri professionali. Sarebbe utile capire se gli ultimi bilanci dell’Ente gestore abbiano fatto registrare utili e di quali importi. Inoltre, i Lavoratori in servizio vivono quotidianamente diversi disagi: carichi di lavoro eccessivi; eccessiva burocrazia; precarietà gestionale di cui al responsabile sanitario del servizio (CRES); problematiche legate al rifornimento della farmacia; complessità nel “modus operandi” adottato in riferimento alla consegna dei prelievi; difficoltà organizzative nella gestione dei pazienti dovute ad orari e scelta di operatori tali da determinare ripercussioni di ogni tipo nei confronti dei lavoratori (i pazienti scaricano il malessere sugli incolpevoli dipendenti), determinate soprattutto dalla mancanza di una posizione professionale/istituzionale gerarchicamente individuata e/o individuabile nel rapporto di lavoro, costringendo gli stessi lavoratori a rivolgersi costantemente alla Centrale Operativa.

È del tutto evidente che siffatta situazione rischia di implodere in tutta la sua complessità e pericolosità poiché i Lavoratori non si sentono garantiti né possono garantire ed assicurare ai cittadini un percorso di cure organizzato e sicuro, col rischi che venga acuito il rischio di eventuali eventi avversi. Infatti, l’assistenza sanitaria già di per sé estremamente delicata, sempre corredata da imponderabili eventi avversi, necessita di buone pratiche, di adeguati protocolli operativi e di una organizzazione del lavoro in cui anche le figure di responsabilità istituzionale debbano essere ben identificate in ragione di percorsi formativi acclarati dalle norme vigenti. In definitiva, la Funzione Pubblica CGIL chiede alle LL.SS. di voler porre attenzione alle problematiche qui sinteticamente le cui responsabilità sono in capo al datore di lavoro (D.Leg.vo 81/2008) ed al committente che deve osservare il dovuto controllo di cui al bando di gara e alla normativa vigente disciplinante la materia. L’occasione è anche utile per preannunciare la rinuncia ad effettuare da parte dei lavoratori ore di straordinario o in eccedenza rispetto al previsto orario istituzionale di cui al contestato CCNL UNEBA, preannunciando iniziative di carattere pubblico in sede territoriale e regionale per chiedere il miglioramento del servizio ADI atteso che importanti risorse pubbliche sono state e vengono investite su tale fondamentale servizio.

Irene Celeste – Segretaria Territoriale FP-CGIL                                                                  

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