Autore: IN EVIDENZA Politica

UDC Brindisi: riflessione sul rilancio politico-amministrativo della città

Dal segretario del Comitato Cittadino dell’UDC, prof. Abele Carruezzo (foto di copertina), riceviamo e pubblichiamo la seguente nota sul rilancio politico-amministrativo della città. Anche per l’UDC, la Città di Brindisi non sarà lasciata alla deriva.  Nel condividere quanto il segretario cittadino della Lega, Avv. Mimmo De Michele, ritiene indispensabile, insieme a FI, FdI, UDC ed IDEA continuare a condividere un progetto politico avviato nei mesi scorsi, il Direttivo dell’UDC conferma l’impegno programmatico di rilancio della Città. Il dibattito politico di questi giorni ha offerto interpretazioni  varie e in alcuni casi anche singolari di quello che potrebbe essere il futuro assetto amministrativo in vista dell’appuntamento del rinnovo del Consiglio Comunale di Brindisi nel 2023. Anche le ultime notizie apparse su organi di stampa invitano a riflessioni che meritano più attenzione e non ironiche interpretazioni. Se tutto questo fermento  ed espressione di potere mira solo al suo scopo (autoreferenziale), allora è chiaro che si tratta solo di propaganda  ed  il loro problema è e sarà di assicurarsi il massimo di consenso. Il mettersi insieme , a volte non è  indice di vitalità, ma espressione  – come nel caso ’Brindisi’ –  di una dinamicità per rivendicare la paternità dei Valori alti di una democrazia, che per gli anni passati non si è riusciti a dimostrare, vanificando una propria responsabilità della decadenza di una città.

Partiti e movimenti che rivendicano ipotesi di azione riformatrice o di conservazione, in quali luoghi o sedi i cittadini hanno avuto la possibilità di confrontarsi in liberi dibattiti? Il  ‘fare’ e lo ‘stare’ insieme con movimenti  e/o coalizioni ‘rivedute’ – senza un percorso  di comunità politica – non potrà certo generare nuova amministrazione per contribuire al benessere sociale. Che Brindisi viva ancora un momento difficile, con una crisi economica e sociale che si trascina da anni e che rischia di ricadere su lavoratori e imprese è fuori di dubbio. Non si tratta di individuare una formula che sostituisca l’attuale ma, altresì, di individuare il percorso idoneo per uscire dalla situazione in cui l’attuale amministrazione ha riportato Brindisi. Le continue vicissitudini, che di volta in volta hanno visto interessati assessori dimissionari o dimissionati, dirigenti in conflitto con la parte politica e in ultimo la vicenda che vede coinvolto l’Ass.  Borri, sono solo alcuni dei motivi che hanno portato l’amministrazione a non individuare un disegno di città nei prossimi anni. Anche il continuo contrapporsi con altri Enti e Amministrazioni non aiuta ad uscire da un isolamento che la città rischia di vivere e che farebbe arretrare ancora il tessuto sociale. Non di una formula quindi si tratta, ma di una visione per i prossimi anni diversa da quella che nell’ultimo decennio ha visto Brindisi interessata da vicende politiche con ben tre amministrazioni a  seguito di scioglimenti anticipati. Per fare questo c’è bisogno di un patto per la città che coinvolga le forze  politiche in un percorso di responsabilità con il fine di offrire tutte le opportunità che i fondi del PNNR possono offrire per uno sviluppo vero che produca occupazione e non releghi più Brindisi in fondo alle classifiche. Occorre mettere da parte le proprie aspirazioni e coinvolgere tutte le componenti  che vogliono farsi carico di questo progetto e in tal senso ben venga ed è auspicabile il coinvolgimento di Figure di così alto spessore conoscitori del territorio e che possano garantire non solo le forze politiche ma le istituzioni tutte e la Città intera.

Noi dell’UDC siamo sempre stati e lo saremo pronti per mettere in campo le migliori risorse umane per affrontare questa crisi, assumendoci la responsabilità  di un percorso condiviso per mettere al centro della sua azione politica  il bisogno  di una presenza attiva , di stare dentro la realtà, di cercare il vero e di riguadagnare l’incontro  e di valutare la diversità ricomponendola.  In politica chi amministra deve ascoltare tutte le forme comuni dell’espressione cittadina per rappresentarle, senza una manipolazione mediatica e/o di solo social media del potere. L’UDC è  favorevole ad un  ‘progetto’ che dovrà cogliere il cambiamento, interpretando  il meglio della città  valorizzarla e  aiutandola con servizi e strumenti adeguati di comunità, in chiave di ‘sussidiarietà’. Noi dell’UDC non possiamo partecipare alla continua divisione della città; le scelte di parte non sono accettabili; se il bipolarismo ci costringe ad allearsi, noi scegliamo l’area di alleanza che non fa prevalere la divisione della città. Non siamo per una città ‘virtuale’ dove si racconta solo il ‘proprio meta face’. Essere ‘moderati’  – oggi – per noi significa responsabilità verso una  nuova visione democratica del lavoro che libera l’uomo; una città del post industriale, della transizione energetica, digitale, economica  e sociale possibile; di un turismo declinato sulla ricchezza naturale, storica, artistica, culturale e non sulla  fantascienza di una città che non esiste; di un porto e aeroporto unici nel Mediterraneo  e proiettati in un futuro sostenibile. Seguire altre strade e/o formule virtuali significherà  ri-consegnare la Città alle divisioni e alle manifestazioni di ‘potere’ a tutti i costi, non garantendo quel welfare di comunità –  importante – oggi – per  affermare i diritti e doveri per tutti e non per alcuni».

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