(a. c.) – Una delle settimane più «rimarchevoli» del quasi triennale mandato del sindaco di Brindisi Riccardo Rossi si è chiusa con l’enigmatica storia (in verità già vista in rete) di Francesca Cuomo, consegnata al popolo di Facebook, per le canoniche 24 ore di disponibilità, domenica 28 marzo 2021. Testualmente: «SIETE COME LE VONGOLE. Vi pisciate in faccia tra di voi ma state sempre nella STESSA ZUPPIERA». Non ho contezza della abilità culinaria di Francesca, detta «Ciccia», e chiederò lumi in tal senso a Carlo Amatori, amico, giornalista e apprezzato enogastronauta salentino. Però dubito che la «storia» avesse realmente fini o toni gastronomici. Ho avuto, invece, la sensazione che volesse metaforicamente interpretare fatti e misfatti di giornate segnate dagli avvicendamenti nell’esecutivo cittadino, dall’ennesimo scontro mediatico tra il sindaco Rossi e il consigliere regionale Fabiano Amati (definito «Cetto La Qualunque»), dalle continue fibrillazioni nella maggioranza, dalle storie di mantenute narrate con personalissimo stile da Antonio Elefante, nei fatti il maggiore o peggiore oppositore del primo cittadino, della sua giunta e della coalizione che ne regge le sorti. Quel post è stato rimosso (su suggerimento di un amico, per pubblica ammissione dell’autore), ma nel frattempo aveva trovato posto nella memoria di centinaia, forse migliaia, di cellulari, compreso il mio. Era davvero un’offesa sessista o semplicemente una cafonata senza precedenti e giustificazioni? Arrampicandosi con fatica sullo specchio dell’imbarazzo, Elefante ha puntualizzato di non aver indicato nome, cognome e città. Per i pochi o tanti che non avessero letto: «La mantenuta è rimasta vicesindaco? Se sapessero o leggessero tutto quello che mi diceva su coloro i quali poi è diventata yes man … Fra due anni tornerai a fare la fame». Ma qual è il vicesindaco di Antonio Elefante, consigliere comunale e cittadino di Brindisi? Voleva forse raccontarci situazioni di altre realtà, vicine o lontane che siano? E perché occuparsene con tale dovizia di particolari circa le implicite logiche di sopravvivenza garantite dalla politica? A proposito, caro Antonio, come stanno le cose col PD? Sei stato espulso o no? Francesco Cannalire è il tuo segretario o no? E pensare che, tra il serio e il faceto, ti ho sempre considerato l’ultimo comunista di Brindisi. Ma torniamo alle vongole della Cuomo. Confessa Francesca, ce l’avevi con certi personaggi della maggioranza o volevi davvero parlare di questi gustosi mitili che, in effetti, «si pisciano in faccia» quando stanno insieme? Ma se le vongole stanno nella zuppiera, già belle e cotte, come fanno a «pisciarsi in faccia»? E se fosse vera la prima ipotesi, perché il portavoce del sindaco e dell’esecutivo dovrebbe criticamente e sarcasticamente entrare nel merito di certe vicende? Misteri della culinaria o, più verosimilmente, della politica. E speriamo che la nuova settimana non ci regali altre storie del genere, perché la misura è davvero colma! Pensate seriamente alla città, ognuno nel proprio ruolo.
Storie di vongole e mantenute in una città politicamente «verace»

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