Autore: Attualità IN EVIDENZA

Al Puglia Green Wine presentato il negroamaro biologico «Tuffetto»


Presentato il rosato di Tenute Lu Spada, il negramaro biologico di Brindisi «Tuffetto», al Puglia Green Wine spazio del padiglione della Puglia al Vinitaly con una selezione di aziende vinicole, che si distinguono a livello regionale per i loro progetti di sostenibilità e rispetto della natura.Con i vini di queste aziende è stata organizzata la MasterClass Puglia Green Wine guidata dai Sommelier AIS sulla Puglia del vino green con le testimonianze dei produttori. Carmine Dipietrangelo è stato invitato ad esporre, prima della degustazione di Tuffetto il rosato di negroamaro di Brindisi, la testimonianza di Tenute Lu spada che sin dall’inizio della propria avventura ha scelto di praticare una agricoltura e una vitivinicoltura biologica con l’obiettivo di ricercare il migliore equilibrio tra terra, piante, ambiente e per costruire un sistema che fa del vino un potente strumento di riscatto culturale delle campagne e in cui i viticoltori sono custodi del territorio, del paesaggio, della biodiversità e di promozione della crescita sociale e culturale delle campagne.

“Anche per queste ragioni consideriamo, ha detto Carmine Dipietrangelo,la scelta biologica e quanto da noi realizzato un contributo alla lotta contro il cambiamento climatico. Abbiamo messo a dimora 1.057 nuovi alberi e piantato 67.500 piante di vigna che secondo un recente studio dell’Università di Firenze un ettaro di 4.500 piante di vigna è in grado di assorbire oltre 16 tonnellate di CO2 l’anno. Assorbiamo così tra vigne e alberi circa 600 tonnellate annue di CO2, l’equivalente di circa 2.700 auto che percorrono circa 20.000 km in un anno. Infine una riflessione esposta da Dipietrangelo sul vino biologico e sul prezzo. “Mentre sul convenzionale non c’è un punto di riferimento, sul biologico c’è un metodo di produzione certificato, c’è una tracciabilità, ci sono dei limiti e dei vincoli per cui se il prezzo del biologico è troppo simile a quello del convenzionale, è già un indicatore che qualcosa non quadra, il consumatore deve leggere le etichette e avere delle informazioni aggiornate anche sui prezzi. Una differenza che non può essere colta. Anche in questo modo si valorizza una scelta impegnativa e costosa e di qualità.

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