Autore: Attualità IN EVIDENZA

ANCE: «Progettazione carente? Occorre semplificare il sistema!»

Nel dibattito sugli appalti pubblici si parla troppo poco della qualità della progettazione, vero punto di partenza – o di blocco – dell’intero processo. ANCE Brindisi lancia un appello chiaro: una progettazione approssimativa comporta danni certi per tutti. Per le stazioni appaltanti significa varianti, contenziosi, ritardi e opere incompiute; per le imprese, incertezza, costi imprevisti e responsabilità improprie. Il PNRR ha aggravato la situazione: molte amministrazioni, per non perdere i fondi, hanno presentato progetti frettolosi, oggi oggetto di proroghe che l’UE non intende concedere. Basta progetti scollegati dalla realtà: servono elaborati completi, aggiornati, coerenti con il territorio, basati su rilievi reali e cronoprogrammi credibili. È l’unico modo per tutelare la sicurezza, l’equilibrio finanziario e realizzare opere realmente utili. ANCE Brindisi sostiene una rivoluzione organizzativa che valorizzi le competenze anche nelle pubbliche amministrazioni. Molto interessante il convegno promosso dall’on. Mazzetti del Dipartimento Lavori Pubblici di Forza Italia, il 27 maggio a Montecitorio nella Sala Regina – nel quale il Presidente di ANCE Brindisi Angelo Contessa è intervenuto in qualità di relatore – da cui è emersa, anche grazie alle parole del Vicepremier Tajani, la necessità di semplificazione e riorganizzazione del sistema Paese. Significativo anche l’intervento del Presidente del CSLP, Massimo Sessa, che ha richiamato l’urgenza e la necessità di progettare meglio per costruire bene. Interessante la proposta dell’amministratore delegato di Italferr, Dario Lo Bosco: mettere le competenze della ITALFERR al servizio delle stazioni appaltanti meno strutturate, per garantire qualità progettuale e di procurement. «Noi costruttori siamo il braccio operativo dello Stato – dichiara Angelo Contessa – e chiediamo il rispetto dovuto a chi produce lavoro e valore. Nei prossimi giorni convocherò il Consiglio Generale per definire una strategia. Serve un confronto aperto con le istituzioni, perché la cultura del risultato e della fiducia diventino paradigma condiviso».

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