Autore: Attualità IN EVIDENZA

Brindisi: riunione in Prefettura sul fenomeno delle «baby gangs»


Si è tenuta, nella mattinata odierna, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in cui è stato affrontato il tema del disagio giovanile e delle azioni di prevenzione e di contrasto agli atti di violenza alla luce dei recenti accadimenti registrati nei Comuni di Francavilla Fontana, Ceglie Messapica  e San Pietro Vernotico. L’incontro, presieduto dal Prefetto, dottoressa Carolina Bellantoni, si è svolto alla presenza dei vertici provinciali delle Forze dell’Ordine e, in collegamento da remoto, con i Sindaci interessati. Nel corso della riunione sono stati approfonditi gli episodi criminosi recenti, già oggetto di attività investigative e di particolare allarme sociale, sebbene, nei Comuni interessati, non si registrino, in via generale,  indicatori di delittuosità particolarmente critici anche grazie alle attività di controllo dispiegate  nei mesi estivi che hanno consentito di raggiungere risultati soddisfacenti, in termini di arresti degli autori dei reati.

Il Prefetto di Brindisi Carolina Bellantoni

Il Prefetto ha disposto l’intensificazione dei servizi  di prevenzione e controllo del territorio,con  servizi mirati da parte delle Forze dell’Ordine, improntati alla massima visibilità, in particolare nelle aree urbane caratterizzate dall’intenso afflusso di giovani, specie nei fine settimana, anche con il coinvolgimento delle  Polizie locali. Tali servizi saranno ulteriormente implementati con l’arrivo delle festività natalizie. Inoltre, è stata condivisa da parte degli enti locali interessati, la proposta del Prefetto di aderire al  “Patto per la Sicurezza Urbana”, al fine di favorire forme di collaborazione ed interscambio informativo fra la Prefettura, le Forze dell’Ordine e l’Amministrazione comunale- per la realizzazione di azioni congiunte e la promozione di interventi, anche in via sussidiaria e nell’ambito delle responsabilità di ciascuno, per rendere effettivo il diritto alla sicurezza. Si tratta, in sostanza, di attivare, anche e soprattutto attraverso l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza, tutti gli interventi che, in sinergia tra le Istituzioni, possano garantire il rafforzamento della sicurezza urbana e dei cittadini, anche in funzione di una forte inclusione sociale, ponendo attenzione alle  questioni che  più incidono sulla percezione di insicurezza ed eliminando progressivamente le aree di degrado e di illegalità, nel rispetto delle competenze delle Autorità di pubblica sicurezza.

Tale intesa  coinvolgerà le istituzioni territoriali nell’azione di prevenzione e contrasto di fenomeni delittuosi, anche attraverso la realizzazione di interventi di carattere sociale e di inclusione rivolti alle fasce più vulnerabili e marginali, nonché di riqualificazione socio-culturale delle aree urbane, ma anche con il potenziamento delle attività di prevenzione e contrasto di ogni forma di illegalità, specie nelle zone più esposte al rischio di episodi di microcriminalità, di  cosiddetta «mala movida» con provvedimenti ed ordinanze sindacali mirate a contenere gli effetti del degrado costituiti dall’abuso di alcolici e di sostanze stupefacenti e di controllo degli esercizi commerciali che somministrano alcolici specie ai minori. In questa cornice di collaborazione istituzionale potranno essere individuate, previa disciplina attraverso i regolamenti di  polizia urbana, anche le aree cittadine dove applicare lo strumento del cosiddetto «Daspo Urbano» e avviate forme più incisive di collaborazione e valorizzazione delle Polizie Locali, sulla base di modelli di sicurezza strutturati d’intesa con il Questore. Il Prefetto, al termine dell’incontro, ha tenuto, infine, a sottolineare come l’attività di vigilanza e contrasto non sia da sola sufficiente ad arginare il preoccupante fenomeno, ma vada accompagnata da azioni volte a migliorare anche gli strumenti di prevenzione sociale ponendo particolare attenzione all’aspetto educativo, alla crescita di una «consapevolezza sociale» da parte specie dei più giovani sul doveroso rispetto delle regole e della comunità in cui vivono, da attuarsi attraverso interventi di sensibilizzazione  con il coinvolgimento delle agenzie educative.      

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