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Destino di Cerano, la CGIL chiede un incontro urgente al Prefetto

Preoccupazione per l’incertezza sul destino della centrale di Cerano e per l’assenza di garanzie occupazionali nell’ambito dell’Accordo di Programma. Il Segretario generale della CGIL di Brindisi, Massimo Di Cesare (foto), insieme con il Coordinamento Industria della Camera del Lavoro territoriale, ha formalmente richiesto a Sua Eccellenza il Prefetto di Brindisi Luigi Carnevale, in qualità di Commissario Straordinario, la convocazione urgente del tavolo ex art. 24, da tenersi preferibilmente sul territorio brindisino. La richiesta nasce dalle profonde preoccupazioni espresse dalle lavoratrici e dai lavoratori, diretti e indiretti, della centrale termoelettrica di Cerano, emerse in occasione di una recente assemblea. L’incertezza sulle prospettive occupazionali, il silenzio sulle manifestazioni di interesse legate all’Accordo di Programma e la mancanza di indicazioni chiare circa la sorte dell’impianto – tra possibile proroga della sua attività o smantellamento – generano un crescente clima di tensione. A tutto ciò si aggiungono scadenze imminenti, come la fine della Cassa Integrazione Guadagni per i dipendenti della società SIR, che aggravano il disagio economico e sociale vissuto dai lavoratori del comparto industriale.

Nel ribadire la volontà della CGIL Brindisi di affrontare il processo di transizione energetica in modo costruttivo, la richiesta di incontro è finalizzata a riaffermare alcune priorità imprescindibili per garantire un futuro industriale e occupazionale al territorio: ricostruzione della platea storica dei lavoratori collegati all’indotto della centrale, aggiornata a settembre 2023, con riferimento alle reali condizioni lavorative e contributive dei singoli, incluse professionalità, possibilità di ricollocamento e posizioni previdenziali; analisi delle manifestazioni di interesse industriale, con accesso trasparente ai relativi piani industriali, agli investimenti previsti (pubblici e privati), ai tempi di realizzazione e al fabbisogno occupazionale, in termini numerici e di profili professionali; verifica delle aree disponibili per nuovi insediamenti produttivi, non solo in zona Cerano ma anche nei Siti di Interesse Nazionale (SIN), con un monitoraggio dello stato delle bonifiche e della reale cantierabilità.
In considerazione della fase complessa di riconversione in atto, il sindacato ritiene necessario affiancare a tali percorsi la disponibilità di ammortizzatori sociali straordinari in grado di garantire la continuità del reddito ai lavoratori coinvolti. Per questo, la CGIL ritiene utile coinvolgere al tavolo anche SEPAC, la Regione Puglia e il Ministero del Lavoro. La CGIL di Brindisi sottolinea che la possibilità di un eventuale slittamento della chiusura dell’impianto – come previsto dal PNIEC al 31 dicembre 2025 – non può in alcun modo rallentare l’attuazione dell’Accordo di Programma, che deve procedere con determinazione e chiarezza. Nel rivolgere tale appello al Prefetto, il Segretario generale Massimo Di Cesare ribadisce l’approccio collaborativo e il rispetto istituzionale con cui la CGIL intende affrontare questa cruciale fase di trasformazione, consapevole della delicatezza del momento per centinaia di famiglie e per l’intero tessuto economico brindisino.

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