Autore: Attualità IN EVIDENZA

Il dramma Xylella: riflessione di Doretto Marinazzo (Legambiente)

Sei milioni di ulivi infetti, 1,2 miliardi di euro di danni e 5 mila posti di lavoro persi. Agricoltori in ginocchio, frantoi svenduti. Foglio 46 particella 346: abbattuto l’ ulivo meglio conosciuto come il Principe di Carovigno, zona Serranova al limite della Riserva di Torre Guaceto. Il su citato ulivo, è in agro di Carovigno, cioè zona infetta, dove non c’ è più l’ obbligo all’ estirpazione: infatti la DDS24/19 definisce l’ agro di Carovigno” ricadente nella nuova ex zona di contenimento” ,definizione non prevista nella Decisione (UE) 2018/927, e con DGR 548 del 21 aprile2020 tale  zona non è più definita. Un pastrocchio … inventando di sana pianta la nuova zona infetta ex contenimento, il risultato è stato l’ abbattimento di ulivi secolari con provvedimenti illegittimi. Il decreto di abbattimento di questi alberi è del 7 aprile 2020,e fa riferimento alla DGR del 2018, gli abbattimenti sono iniziati il 18 maggio, dopo  il nuovo DGR del 21 aprile che , di fatto, non prevede l’espianto.

La cura del territorio e degli alberi affetti non solo da Xylella ma anche da altri patogeni, nella zona infetta, va lasciata fare dai proprietari. Si impegnino invece le risorse per la nuova zona contenimento e cuscinetto, dove si. le piante malate vanno tagliate per il contenimento del patogeno, se questo è quanto la scienza dice…. La lotta va fatta anche e specie al vettore, seguendo le buone pratiche , come da sempre, suggerisce Legambiente. Nella confusione totale della programmazione e della gestione della lotta alla Xylella, la cui presenza ormai è stata accertata anche nel barese e più precisamente a Locorotondo si è inserito un episodio nell’abbattimento di ulivi secolari a ridosso di Torre Guaceto: agricoltori, assegnatari di terreni da parte dell’Ente riforma fondiaria e cittadini fra i quali Maria Filomena Magli già componente della segreteria regionale di Legambiente hanno manifestato pacificamente il loro dissenso, sottolineando che nessuna notifica era stata trasmessa prima dell’intervento da realizzare e fatto presente che quest’ultimo non poteva avvenire senza la presenza dell’ispettore ARIF. Tutti i presenti, identificati sul posto sono stati invitati a recarsi in questura, laddove hanno ricevuto la comunicazione di iscrizione nel registro degli indagati per interruzione di pubblico servizio, malgrado i rappresentanti della ditta incaricata avessero deciso autonomamente di interrompere gli abbattimenti, sicuramente a causa dei rilievi mossi in riferimento alla regolarità e legittimità dell’intervento. Sin dal suo inizio, la storia della Xylella in Puglia è stata caratterizzata da pressapochismo, omissioni, ritardi, contraddizioni e contrasti nell’azione della Pubblica Amministrazione ed a pagarne le conseguenze sono stati paesaggi rurali devastati, quali la piana degli ulivi secolari, produzioni agricole di altissimo pregio e agricoltori e contadini che garantiscono queste produzioni e da esse ricavano il sostentamento della loro famiglia e dell’intera filiera dell’olio d’oliva. L’iscrizione nel registro degli indagati citata, ulteriormente aggiunge al danno la beffa.

Legambiente Brindisi seguirà con attenzione gli sviluppi della vicenda e riconferma il pieno appoggio a chi ha ricevuto e continua a ricevere danni ed a chi è stato raggiunto da provvedimenti giudiziari che giudica immotivati e in particolare sostiene l’impegno di Maria Filomena Magli, socia del circolo brindisino, che recentemente è stata eletta componente della giunta del Parco delle Dune Costiere che grazie soprattutto all’opera del suo ex direttore Gianfranco Ciola è oggi uno dei pochi esempi assolutamente virtuosi dei parchi regionali.

Legambiente Brindisi circolo Tonino Di Giulio – Il presidente Doretto Marinazzo

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