Autore: Attualità IN EVIDENZA

Le giornate che cambiarano la storia: il premier Rama a Brindisi


Il premier albanese Edi Rama sarà in visita a Brindisi nella giornata di sabato 6 marzo in occasione del trentennale di quell’eccezionale esodo che cambiò la storia. Era il 7 marzo 1991 quando l’Italia scoprì di essere una terra di frontiera per migliaia di cittadini albanesi. Quel giorno arrivarono nel porto di Brindisi, a bordo di navi mercantili e imbarcazioni di ogni tipo, alcune improvvisate, 27mila migranti. Fuggivano dalla crisi economica e dalla dittatura, stremati da decenni di regime comunista guidato da Enver Hoxha e Ramiz Alia.
Già nei primi mesi del ‘91 diverse persone erano fuggite verso le coste pugliesi, ma fino a quella mattina non si era ancora visto un flusso così imponente di sbarchi. E mentre la macchina dell’accoglienza provava a rispondere a quella emergenza inattesa, almeno nei numeri, la comunità brindisina seppe misurarsi in una vera e propria gara di solidarietà per soccorrere donne e bambini. La generosità dei brindisini, che non lesinarono aiuti di ogni genere (alimentari, vestiario e medicinali), sembrò un fatto naturale e spontaneo. A distanza di trent’anni il primo ministro albanese ripercorre i luoghi degli approdi per celebrare il ricordo di quell’esodo disperato e dell’impegno offerto dal territorio. Un evento che si presentava come un fatale portato della storia, all’indomani della caduta del Muro di Berlino e della conseguente corsa verso la libertà manifestatasi in tutti i paesi dell’Est europeo.

Il premier albanese Edi Rama

La ricorrenza non si limita a plastiche celebrazioni ma sollecita alcune riflessioni sulla evoluzione della geopolitica europea, cosa siamo oggi a distanza di trent’anni da quel flusso migratorio che tendeva verso le porte della democrazia e dell’integrazione civile. Oggi l’Albania è un Paese profondamente diverso, con un volto nuovo, nel pieno di un percorso di sviluppo economico che riscatta un lungo periodo di governo oppressivo e repressivo.
Il premier albanese sarà impegnato in un programma cui partecipano le istituzioni del territorio e la comunità albanese a Brindisi. Tra i diversi momenti anche la inaugurazione della mostra fotografica di Fate Velaj, nella sala espositiva del museo «Ribezzo», artista a tutto tondo originario di Valona e che approdò in Puglia nel 1991 durante il primo esodo dall’Albania. Quei giorni saranno ricordati anche nello spettacolo con Luigi D’Elia dal titolo «Non abbiate paura. Grand Hotel Albania», in visione streaming anche sulla pagina Facebook di Agenda domenica con inizio alle ore 18. Un monologo musicale scritto da Francesco Niccolini con la partecipazione di un ensemble transadriatico composto da Claudio Prima (organetto e voce), Nevila Cobo (violino) e Merita Alimhillaj (violoncello). Apertura dello spettacolo con un’intervista del nostro direttore Antonio Celeste a Edi Rama, al sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, e al primo cittadino dell’epoca, Giuseppe Marchionna, la cui testimonianza avrà il compito di ricostruire quelle giornate drammatiche, la mobilitazione delle istituzioni e lo straordinario slancio della comunità brindisina. Allo spettacolo è dedicata la presentazione a cura del nostro collaboratore Roberto Romeo.

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