Quello del 2025 è un Primo Maggio intenso di significato, denso di storia e carico di aspettative e promesse. Quelle stesse consegnate alla nostra Carta costituzionale che, all’indomani della Liberazione dal nazifascismo, ha dato vita a una Repubblica democratica e parlamentare, fondata sul lavoro. Ricade, quest’anno, nell’anniversario di quel 25 aprile 1945 che ci ha permesso di vivere, in Italia e in Europa, ottant’anni di pace e libertà. Una libertà che ci consente di vivere, partecipare, riunirci, discutere, organizzarci e che possiamo realmente esercitare solo se liberi anche attraverso un lavoro dignitoso. Lo afferma chiaramente l’articolo 36 della Costituzione, quando stabilisce che la retribuzione deve essere sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa. Per questo Primo Maggio siamo riusciti a trovare una sintesi di unità tra CGIL, CISL e UIL su un tema tanto urgente quanto essenziale: “Uniti per un lavoro sicuro”. Mentre i segretari nazionali delle tre sigle sindacali interverranno da piazze diverse – Roma, Palermo e Prato – e il Concertone del Primo Maggio nella Capitale parlerà ai giovani attraverso la musica, come veicolo universale di comunicazione e coinvolgimento, anche noi, come Camera del Lavoro CGIL di Brindisi, saremo pienamente coinvolti sul territorio.
Parteciperemo all’iniziativa promossa dal Comune di Francavilla Fontana, che prevede la deposizione di una corona d’alloro al Monumento al Lavoro in piazza Marconi e, a seguire, un dibattito presso il Castello Imperiali, moderato dal giornalista Michele Iurlaro. Al confronto parteciperanno Maurizio Bruno, presidente del Consiglio comunale, Giuseppe De Nozza, presidente della sottosezione ANM di Brindisi, Massimo Di Cesare per la CGIL di Brindisi, Fabio Mancino per la CISL Scuola di Taranto e Brindisi, Damiano Rizzo per la UIL di Brindisi, con le conclusioni affidate al sindaco Antonello Denuzzo (foto). Il tema centrale del dibattito sarà la sicurezza sul lavoro, questione prioritaria e non più rimandabile.

Inoltre, abbiamo scelto di aderire all’invito dell’arcivescovo Giovanni Intini, partecipando alla Marcia per il Lavoro prevista per il 7 maggio alle ore 15:30, che per noi rappresenta anche una marcia contro le povertà. I dati INAIL e CNEL evidenziano, purtroppo, una realtà allarmante: nel 2024 in Puglia si è registrato un aumento del 2,1% degli incidenti mortali, con 74 vittime e una media di 80 infortuni al giorno, per un totale regionale di circa 28.000. A livello nazionale, gli infortuni mortali sono stati 1.077, con un incremento del 4,7%. E il 2025, purtroppo, si è aperto con altri gravi incidenti, anche nel nostro territorio.

A questi numeri, già drammatici, si aggiungono i dati sulla precarietà. Nel 2023, nella provincia di Brindisi, si è registrata una crescita di oltre 7.300 contratti precari, a fronte di una riduzione di circa 3.300 contratti a tempo indeterminato. La precarietà, la stagionalità, gli appalti e i subappalti aumentano il rischio di esposizione agli infortuni e riducono la qualità della prevenzione. Anche per queste ragioni, la CGIL ha prima raccolto le firme e oggi è impegnata nella campagna referendaria per i cinque SÌ, quattro dei quali riguardano il lavoro e uno il tema della cittadinanza. Non è casuale che tra i quesiti referendari sul lavoro ce ne sia uno che riguarda proprio la sicurezza.
Siamo convinti che quelle sul lavoro non siano tragiche fatalità, ma vere e proprie stragi che devono essere fermate subito. Con oltre 500.000 infortuni e più di 1.000 morti l’anno, non possiamo continuare a considerare questi dati solo numeri: sono vite, sono persone. Chiediamo che vengano modificate le norme attuali che rendono più pericoloso lavorare in appalto, e che venga ripristinata la responsabilità in solido dei committenti, affinché si possa davvero cambiare il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per affrontare con serietà e responsabilità questa emergenza sociale, è necessario smettere di guardare i dati con occhio puramente statistico e iniziare a leggerli attraverso le storie, le vite dei colleghi, delle famiglie coinvolte, dei figli e delle compagne e dei compagni che restano. Solo con questo sguardo empatico si comprende pienamente il significato della partecipazione attiva al voto dell’8 e 9 giugno, e la necessità di votare SÌ.
Per un lavoro sicuro, dignitoso, giusto.
Massimo Di Cesare – Segretario generale CGIL Brindisi