Autore: Attualità IN EVIDENZA Sport

Una domenica per riflettere: calcio e basket, le due facce del derby

Domenica 9 marzo 2025, Brindisi ha vissuto due derby «infuocati», ma con esiti molto diversi, soprattutto per quanto riguarda le tifoserie. Da un lato, la sfida di basket di A2 tra HDL Nardò e Valtur Brindisi, giocata a Lecce nel palasport San Giuseppe da Copertino, che ha visto un grande spettacolo in campo e sugli spalti, con un tifo acceso ma corretto. Dall’altro, il derby calcistico tra Fasano e Brindisi, valido per la serie D, purtroppo macchiato da gravi episodi di violenza.
La passione del tifo nel basket: un valore aggiunto – La sfida tra Nardò e Brindisi, terminata 65-76 per i biancoazzurri, è stata combattuta fino all’ultimo minuto. La Valtur Brindisi è stata in vantaggio per gran parte del match, ma senza mai riuscire a prendere il largo in modo definitivo. Decisive la tripla e la schiacciata di Ogden nel finale, che hanno regalato la vittoria ai brindisini. Il vero spettacolo, però, si è visto nelle tribune. Oltre 400 tifosi brindisini si sono spostati a Lecce per sostenere la propria squadra, facendosi sentire. I cori incessanti hanno sovrastato il pubblico locale, nonostante i tentativi dello speaker, con la musica a tutto volume, di spronare i neretini. Anche coach Bucchi ha riconosciuto l’importanza del pubblico brindisino, definendolo il «sesto uomo in campo». La correttezza ha contraddistinto le due tifoserie, che si sono limitate a incitare i propri beniamini senza episodi di tensione né insulti reciproci. Una rivalità sana, come testimoniato anche da un post social di un tifoso neretino: «Fino a qualche anno fa migravamo a Brindisi per vedere le partite del basket che conta e giocarci contro sarebbe stato impensabile, oggi è realtà».
Il calcio e il lato oscuro del tifo – Se nel basket si è assistito a una autentica festa dello sport, il derby calcistico tra Fasano e Brindisi ha raccontato tutt’altra storia. La partita, sospesa nei minuti finali sul 2-0 per il Fasano, è degenerata in violenza sugli spalti e all’esterno dello stadio. Un calciatore del Fasano è stato colpito al volto da un oggetto lanciato dai tifosi brindisini, episodio che ha indotto l’arbitro a fermare definitivamente il match. Già in precedenza, la gara era stata interrotta per il lancio di bottigliette e altri oggetti. Ma il peggio è arrivato dopo il fischio finale: tafferugli, scontri tra tifosi con cinghiate e bastonate, un uomo a terra privo di sensi, il tutto documentato con i cellulari dai residenti della zona. In poco tempo, le immagini sono diventate virali e il giorno seguente ne ha parlato persino il TG1. La dirigenza del Brindisi ha preso le distanze da fatti e comportamenti, definendoli «vergognosi».
Due sport, due tifi, due mondi opposti – L’accostamento tra le due partite di domenica è inevitabile. Da una parte, un derby di basket vissuto con calore e sportività, dall’altra un derby calcistico sfociato nella violenza. È una questione di cultura sportiva? O è il calcio, con la sua passione viscerale, a scatenare più facilmente episodi del genere? Quel che è certo è che la differenza l’hanno fatta i tifosi. Brindisi ha vissuto due facce del tifo nel giro di poche ore: quello positivo, che spinge la squadra alla vittoria, e quello negativo, che rischia di comprometterne l’immagine. Una riflessione è d’obbligo, perché lo sport dovrebbe essere sempre e solo una festa.
Stefano Marinaro

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