Si è tenuta in mattinata (martedì 4 giugno 2025), nella Cattedrale di Brindisi, la cerimonia di svelamento e consegna del dipinto «Il miracolo della mula di Sant’Antonio», realizzato dagli studenti delle classi 4A e 5A del Liceo Artistico «Edgardo Simone» – indirizzi Arti Figurative e Architettura – nell’ambito di un percorso PCTO biennale (2023/2025). Il progetto, promosso e sostenuto dal Rotary Club di Brindisi in memoria dei soci Francesco Cervino e Virginia Pirozzi, ha preso avvio dalla misteriosa scomparsa, avvenuta circa quarant’anni fa, di un dipinto settecentesco attribuito a Diego Oronzo Bianchi. Nessuna immagine dell’opera è mai stata ritrovata. Da questa assenza iconografica è nato un lungo lavoro di studio, ricostruzione e creazione collettiva da parte degli studenti, guidati con competenza e sensibilità dal professor Giuseppe Ciracì, docente di Discipline pittoriche.
Fondamentale il suo ruolo di orientamento e supervisione del percorso: ha saputo valorizzare le capacità individuali di ciascun allievo, individuando la tecnica pittorica più idonea per consentire a tutti di contribuire alla realizzazione della grande tela, eseguita con colori acrilici a campiture piatte.

Durante il primo anno di lavoro, gli studenti hanno ricostruito l’iconografia del miracolo della mula attraverso l’analisi di fonti storiche, rappresentazioni artistiche e lo studio del linguaggio pittorico di Bianchi. Gli alunni dell’indirizzo Architettura hanno effettuato il rilievo dello spazio liturgico e progettato l’ipotetico reinserimento dell’opera nel suo contesto originario.
Nel secondo anno, la ricerca ha lasciato spazio all’elaborazione creativa: tra i bozzetti realizzati è stata selezionata la composizione definitiva, poi trasposta su tela in un’opera corale, ricca di simbolismi. La scena rappresenta Sant’Antonio nell’atto di esporre l’Eucaristia alla mula inginocchiata, sotto lo sguardo attonito dell’eretico e degli astanti: una potente metafora visiva della vittoria della fede sullo scetticismo.
Durante la cerimonia, a cui hanno preso parte il Prefetto di Brindisi, dottor Luigi Carnevale, le autorità civili e religiose, Don Mimmo Roma (parroco della Cattedrale), i rappresentanti del Rotary Club, la Dirigente scolastica Carmen Taurino, docenti e cittadini, sono stati proprio gli studenti a illustrare l’opera, raccontando in prima persona il significato del lavoro svolto e le emozioni vissute nel ridare forma a un’opera perduta. L’iniziativa si è configurata come un gesto concreto di restituzione alla città, ma anche come una potente dimostrazione di quanto l’arte possa diventare strumento educativo e civile. Un progetto in cui studio, tecnica e partecipazione si sono intrecciati, trasformando l’assenza in presenza, la memoria in creazione, la scuola in laboratorio di cultura e cittadinanza.