Autore: Attualità IN EVIDENZA

Elezione del nuovo Pontefice: Leone XIV, il Pastore venuto dai margini

C’è una linea sottile – spesso invisibile – che unisce Chicago alle Ande, la periferia del mondo ai centri del potere, le mani sporche di calce a quelle che firmano nomine episcopali. Su quella linea, da decenni, cammina Robert Francis Prevost. Oggi è Papa. E si è scelto un nome che pesa come un manifesto: Leone XIV.
Il nome non è da poco. Non è scelto a caso, mai lo è. I papi sanno che il nome è già una visione. Con “Leone”, il nuovo pontefice evoca un passato, forse dimenticato, di una Chiesa che sapeva farsi voce profetica nelle fucine della modernità. L’ultimo a portarlo fu Gioacchino Pecci, Leone XIII, il papa della Rerum Novarum, che diede dignità al lavoro, parlò ai poveri senza timore e guardò con occhi lucidi le trasformazioni dell’epoca industriale. Oggi, Leone XIV prova a fare lo stesso con un mondo lacerato da nuove disuguaglianze, smarrito nelle sue stesse tecnologie, affaticato da guerre e polarizzazioni.
Ma chi è davvero Robert Prevost? Non un teologo da biblioteca, né un burocrate da curia. È un uomo che ha vissuto. Ha vissuto la fede nei cortili polverosi di Trujillo, il Vangelo nelle scuole di frontiera, la liturgia nei cantieri dove si costruivano chiese e si cucivano comunità. Ha conosciuto la Chiesa in cammino, in spagnolo e in inglese, in scarponi e in tonaca, nell’ascolto ostinato dei poveri e nella faticosa diplomazia delle istituzioni. La sua biografia parla da sola ma non urla. Come lui che non ama le luci della ribalta, non è un affabulatore, non è un “uomo immagine”. È, invece, il volto misurato di una Chiesa che prova a dire l’essenziale. Non un papa da copertina ma da pergamena: quelle scritte a mano, con pazienza, su cui ogni parola pesa.
E tuttavia, in questo stile sobrio si cela una rivoluzione. Leone XIV è uno che ascolta. Che governa. Che conosce le regole e i limiti ma che non ha mai avuto paura di sporcarsi le mani. Prevost arriva in un tempo di lacerazioni. Nella Chiesa, come nel mondo. Guerre, crisi climatiche, fame e nuove povertà. La tentazione del riflusso, della chiusura, è forte. Ma il nuovo Papa sembra voler alzare lo sguardo. Parlare a tutti, ma senza annacquare nulla. Ridare forza alla sinodalità ma senza trasformarla in un talk show ecclesiale. Tenere insieme riforma e tradizione, senza svuotare l’una o imbalsamare l’altra. Per anni ha fatto parte del Dicastero per i Vescovi, ha visto da vicino le dinamiche del potere, i conflitti, i giochi di corrente. Ma non ne è rimasto intrappolato. Ha mantenuto, anche a Roma, quello sguardo imparato sulle Ande: quello che misura tutto in base alla fede concreta della gente. E se oggi siede sul trono più antico del mondo, è perché ha saputo restare in piedi tra i banchi delle parrocchie più povere del Sud.

La sua elezione segna una virata silenziosa ma profonda. Leone XIV non farà fuochi d’artificio, accenderà lumi. Sarà un Papa di pietra e pane, non di oro e porpora. Avrà nemici, inevitabilmente. Chi sperava in un ritorno al passato e chi auspicava una rottura fragorosa resterà deluso. Perché lui non fa rumore. Fa Chiesa. Più che mai oggi il mondo ha bisogno di voci che non gridino. E la Chiesa ha bisogno di un centro che non sia rigido, ma solido. Leone XIV promette proprio questo: stabilità, non stasi. Movimento con direzione. Riforma con discernimento. E soprattutto una profonda, incrollabile fiducia nel Vangelo.
Nessuno sa dove porterà il suo pontificato. Ma una cosa è certa: non sarà un tempo sprecato. Ogni parola peserà. Ogni gesto parlerà. E forse, tra qualche anno, scopriremo che questo papa venuto dai sobborghi, amato dai peruviani, silenzioso camminatore tra i popoli, avrà lasciato il segno più profondo proprio perché non ha mai cercato di lasciarlo. Il leone, dicono, è il re della savana. Ma sa anche mimetizzarsi tra l’erba alta. Attende il momento giusto. Osserva. Poi agisce. E quando lo fa nessuno ha dubbi su chi stia guidando la corsa.
Roberto Romeo

(Visited 78 times, 78 visits today)
WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com