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Sicurezza nella nostra città, più telecamere contro i vandali

BRINDISI VISTA DA ROMA – Alcuni giorni addietro, nel centro di Bari, qualcuno ha pensato bene di imbrattare con una bomboletta spray l’antica colonna della Giustizia, in piazza Mercantile. Il brutto gesto non è passato di certo inosservato, e a renderlo noto – con un post su Facebook – ci ha pensato direttamente il primo cittadino Antonio Decaro. Del suo commento mi ha colpito soprattutto la parte finale, con cui il Sindaco barese assicurava che era in corso – attraverso le telecamere installate – l’identificazione dell’autore da parte della Polizia Locale, per procedere alla successiva sanzione e al pagamento della pulizia della colonna.
Ora, proprio quest’ultimo aspetto è quello che credo possa rappresentare al meglio ciò che dovrebbe avvenire in questi casi: identificazione, sanzione e coinvolgimento diretto del responsabile, con le spese di recupero del bene danneggiato.
Il tema ci riguarda da vicino, dato che negli ultimi anni anche a Brindisi si assiste a numerosissimi casi di vandalismo. È accaduto spesso – anche questa settimana – nei tre parchi cittadini, con paletti divelti, bagni distrutti, faretti sfondati. È successo nel parco giochi del casale, attaccato dai vandali in un periodo di chiusura. Accade ciclicamente in piazza Cairoli coi box per i libri gratuiti.
Insomma, la situazione è certamente animata e ci induce a due riflessioni: da una parte i luoghi lasciati chiusi, poco illuminati o frequentati, finiscono per essere preda dei vandali. Dall’altra, quando questo accade, spesso nella nostra città non vi sono telecamere pronte a immortalare la scena. Sistemi che, come dimostrato, in molti casi svolgono anche un ruolo deterrente.
Recentemente mi è capitato di passare sul ponte di via del mare. La scena che mi si è presentata davanti è stata quella di un set newyorkese anni Settanta, con scritte spray disseminate ovunque, vetri graffiati o spaccati e – dulcis in fundo – una intera lastra del ponte mancante e sostituita con una griglia di ferro e una transenna. Una scena triste, in una zona in pieno centro dove passano anche i turisti.
Ora, se quel ponte fosse bene illuminato, assieme ai vicoli di accesso, se vi fossero delle telecamere con annessa segnaletica che informa che l’area, per motivi di sicurezza, è sottoposta a videosorveglianza, pensate sarebbe in queste condizioni? Io credo di no. Ed è ciò che avviene, peraltro, in tantissime altre zone d’Italia.
Chiariamo, nessuno qui è un fan del controllo digitale. A nessuno di noi piace l’idea di vivere in un Grande Fratello urbano, dove ogni passo viene registrato. Ma viviamo da anni in una società in cui anche attraversare un marciapiede significa essere ripresi da telecamere di esercizi commerciali, banche, incroci. E poi qui si parla di tutela dei luoghi d’interesse, non di certo di riprese casuali nelle vie cittadine.
A seguito dell’ennesimo episodio di qualche giorno addietro, presso il parco Di Giulio, l’assessore Oreste Pinto ha garantito che si procederà a mettere a punto un sistema di videosorveglianza in rete con le Forze dell’Ordine. L’auspicio è che si possa proseguire – speditamente – su questa strada anche per altri principali luoghi cittadini. È ovvio che il tema è in primis culturale, ed evidenzia una profonda assenza di spirito civico da parte dei nostri concittadini. Ma non si può restare a guardare mentre qualche cretino danneggia la città e magari resta impunito.
Andrea Lezzi (Rubrica BRINDISI VISTA DA ROMA – Agenda Brindisi 22 ottobre 2021)

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