Autore: Allegro ma non troppo Rubriche

Tempo di attese e di spiragli

Giornata di attese. Dall’esito delle presidenziali americane, al messaggio alla Nazione di Conte con i termini del nuovo Dpcm. Se ci aspettavamo che la serata portasse consiglio siamo rimasti delusi. Negli Usa è ancora un testa a testa, ma lascia ben sperare.
Trump che minaccia ricorsi alla Corte di giustizia e tuona di brogli elettorali? Forse il self made man americano sente l’odore pungente della sconfitta? Inconcepibile per chi non è abituato a soccombere, chi ha avuto il mondo ai suoi piedi e il potere nelle mani. Biden è diverso, a modo suo un perdente, un uomo che ha conosciuto la vittoria ma anche la perdita, il dolore, la disfatta. Solo per questo, e non solo, si dovrebbe «tifare» per lui.
Nel 1972, da poco eletto senatore, perse la moglie e la figlioletta di 13 mesi in un incidente d’auto. Viaggiavano con gli altri due figli, due ragazzini che, dopo la tragedia trovarono nel papà la forza unificante. Biden si risposò, ebbe un’altra bambina, la seconda moglie oggi è la sua colonna portante, convinta che potrà unire la nazione nello stesso modo in cui riunì la sua famiglia. Ancora nel 2015, infatti, il destino si ricordò di quest’uomo, uno dei suoi figli, sopravvissuto all’incidente, è stato portato via da un tumore. Biden ha tratto da queste vicissitudini la sua forza. Lo doveva – disse – ai suoi genitori, alla famiglia che aveva perso, a quella che aveva ricostituito.
Se ancora qualcuno non comprende il significato del termine «resilienza», beh la vita di quest’uomo è meglio di un vocabolario. A molti la parola non piace, spesso se ne confonde il significato, che non è «resistenza», è qualcosa di più. Non una forza passiva a contrasto, bensì una leva, un grimaldello che dalle difficoltà trae una forza vitale, attiva, per trasformarle in opportunità. Che stridore con le pacchianate di Trump (avete notato come ha addobbato la Casa Bianca per Halloween?), che pena la sua ignoranza crassa (si sarà iniettato disinfettante in vena per guarire dal Covid?!).
E allora aspettiamo fiduciosi quest’ultimo scorcio di un’innominabile annata. I sacrifici che Conte ancora ci chiede, dopo aver mandato in fumo sforzi e milioni nel precedente lockdown, forse contengono un significato. Dobbiamo ultimare qualcosa in sospeso? Rafforzare il nostro spirito critico? Ci servono per capire quali conseguenze nefaste possono avere dei politici incompetenti?
Uno spiraglio di luce si intravede. Dal rosso dove ora mi trovo, scorgo l’arancione «pallido»: la Puglia, così definita dal prof. Lopalco, nuovo assessore regionale alla sanità.
Nel bilico dei due contendenti americani, si staglia l’elezione certa di Alexandria Ocasio-Cortez, la giovane latino-americana attivista per i diritti delle donne e delle minoranze. E soprattutto, non ci viene negato stavolta, un servizio di prima necessità, il parrucchiere. Buon lockdown a tutti e arrivederci (tutti) al 3 dicembre.
Valeria Giannone (Rubrica ALLEGRO MA NON TROPPO – Agenda – 6 novembre 2020)

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