Autore: Calcio IN EVIDENZA Sport

Calcio: la promozione della scorsa stagione «rivissuta» da Pignataro

Continuiamo a rivivere ed a ricordare la vittoria dello scorso campionato. Dopo Stefano Iaia, abbiamo incontrato un altro protagonista dell’ultima stagione biancoazzurra, ossia il bomber Antonio Pignataro.

  • Che ricordi hai di quei momenti e dei festeggiamenti?
    E’ già passato un anno, ma è come se fosse ieri. Ho un ricordo indelebile, che porterò sempre nel mio cuore. Vincere con la squadra della propria città, ha un sapore particolare. Solo a pensarci, mi vengono i brividi ancora oggi. Ricordo ogni istante: il fischio dell’arbitro a fine partita; i festeggiamenti ad Agropoli, ma soprattutto il ritorno a Brindisi, con tutta quella gente che ci stava aspettando. Un’emozione unica!
  • Puoi definirla la tua migliore in assoluto?
    Sì, assolutamente! E’ stato il mio miglior campionato, nonostante il mio infortunio e le squalifiche, ho realizzato 21 goal in 23 partite (il mio record personale).
  • Quale goal ricordi maggiormente?
    Li ricordo tutti, ma il più importante senza dubbio è stato quello in finale contro l’Agropoli, anche perché eravamo rimasti in dieci per l’espulsione di Iaia. Ricordo volentieri anche l’assist fatto in casa, sempre contro l’Agropoli, a Marino all’89’. E’ stato importante.
  • Cosa hai provato a realizzare un goal in finale?
    E’ il sogno di ogni attaccante fare un goal in una finale, ancora di più se determinante per una promozione per la propria città. Incancellabile!
  • A fine primo tempo il risultato era fermo sullo 0-0, era stato espulso Iaia e giocavate, per l’ennesima volta, con un uomo in meno, cosa vi siete detti nello spogliatoio?
    Con quella squadra e con quei compagni sapevamo di farcela. Negli spogliatoi, sfiniti per il caldo, ci siamo abbracciati. Negli occhi di ognuno di noi c’era quella cattiveria, quella fame, che ci ha sempre contraddistinto. Poi tutto è andato per il verso giusto.
  • Quali sono stati i momenti più difficili del campionato?
    La mia espulsione a Mesagne in Coppa Italia, nella mia prima partita ufficiale d’avanti al mio pubblico. Non potete capire, avrei voluto nascondermi dall’imbarazzo. Poi l’infortunio che mi ha fatto saltare quattro partite e ancor di più l’espulsione contro il Barletta. Era una partita decisiva per passare direttamente ai play off nazionali, eravamo già in dieci, per l’espulsione di Fruci. Con la mia espulsione, i miei compagni rimasero in nove. Se non avessimo poi partecipato ai play off nazionali, non me lo sarei mai perdonato.
  • Per te è stato più bello essere promossi passando dai play off o sarebbe stato meglio vincere il campionato direttamente?
    Vincere direttamente il campionato sarebbe stato bello, ma fidatevi, vincere i play off, per me, è stato ancora più bello.
  • Cosa si prova a giocare con la maglia della propria città?
    Giocare per il Brindisi, con la maglia con la V sul petto è un’emozione unica, il sogno di ogni ragazzino brindisino e io, grazie a Dio, ci sono riuscito e ho anche vinto.
  • Hai contribuito con i tuoi goal alla vittoria del campionato anche se attraverso i play off, eppure, fino a dicembre, hai avuto difficoltà a dare il meglio di te. Cosa è cambiato?
    Sapevo che ci avrei messo molto a ritrovare una condizione fisica adeguata in quanto, l’anno prima, ero stato fermo sette mesi, quindi puoi capire la fatica che ho fatto nel primo periodo, ma dentro di me sapevo che avrei potuto dare tanto. Devo dire anche grazie ai miei compagni, che hanno accettato i miei difetti e vi assicuro sono «tanti», che sono riuscito ad esprimermi al massimo. Oltre ad aver fatto tanti goal e aver vinto i play off, è stato un anno nel quale ho conosciuto colleghi fantastici. Eravamo un vero gruppo, difficile da trovare nel mondo del calcio. Sono rimasto in contatto con tutti loro.
  • Avresti voluto continuare a giocare per la tua città?
    Quale brindisino risponderebbe di no? Purtroppo, alcune circostanze non lo hanno permesso.
    Sergio Pizzi
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