Si è conclusa ieri sera, con la commemorazione del compianto Maestro Enzo Gabellone, il grande evento “Muse nel Castello-Porta della Memoria” organizzata presso il Castello di Mesagne dall’Associazione Culturale “Porta d’Oriente” di Brindisi. Si è trattato di una manifestazione artistica ad ampio raggio, e di grande valenza culturale, che si è dipanata per ben otto giorni consecutivi, a partire dalla data del vernissage, 5 dicembre, e fino al 12, giorno di chiusura. Un concerto di performance molto variegato e seducente, allestito per fare da cornice all’esposizione delle tantissime opere messe in mostra, dalle nostre parti non si era mai visto. Un pubblico sempre attento ed emozionato ha potuto godere, oltre che della visione delle opere presentate dai 69 artisti espositori, anche di una serie di spettacoli di ottimo livello. Nel salone del piano nobile si sono esibiti danzatori, poeti, musicisti e attori che hanno letteralmente affascinato gli astanti.
I tempi sono cambiati: non sono più le streghe ad occupare i castelli, come nel Macbeth scespiriano, ora i vecchi manieri sono occupati dalle … Muse! Il merito di tanto successo è tutto dell’accoppiata vincente formata dal presidente di “Porta d’Oriente” architetto Enzo Longo e dalla responsabile della direzione artistico-culturale professoressa Carmen De Stasio i quali, col supporto di alcuni collaboratori, hanno pianificato in maniera professionale l’organizzazione e la messa a punto di un avvenimento che non solo segna una tappa di rilievo per il radicamento culturale del territorio, ma che apre anche nuovi scenari di collaborazione e di osmosi con la comunità mesagnese in vista delle tante attività propedeutiche alla nota e meritata candidatura di Mesagne quale “capitale italiana della cultura 2024”. L’Arte è un “fatto sociale” e si realizza soprattutto con la condivisione e l’adozione di lungimiranti sinergie collaborative.
Gabriele D’Amelj Melodia
