Autore: Attualità IN EVIDENZA

Le sfide che ci attendono: «Capitale della Cultura», la partita del futuro

Brindisi si candida a diventare la Capitale italiana della Cultura per l’anno 2027, scelta che segna un momento decisivo per il futuro della città. Il senso della candidatura da una parte riconosce il complesso patrimonio storico e culturale di Brindisi, dall’altra sollecita una rinascita economica e sociale, necessaria alla luce del declino industriale che ha accompagnato gli ultimi decenni. La città, dinanzi al declino dei suoi settori industriali tradizionali, si trova a un bivio che impone una trasformazione profonda per garantire un futuro sostenibile e reinventare l’economia locale in risposta ai cambiamenti globali e alle pressioni ambientali. «La candidatura di Brindisi a Capitale italiana della Cultura 2027 – ha detto il sindaco di Brindisi, Pino Marchionnarappresenta una chiara e immediata risposta alle sfide contemporanee. Desideriamo risvegliare l’orgoglio comunitario e mobilitare le risorse verso un obiettivo comune che possa rivitalizzare la nostra città. Attraverso interventi di transizione ecologica, energetica e tecnologica, miriamo a segnare un paradigma facendo di Brindisi un modello di sviluppo sostenibile e competitivo».

Brindisi, tradizionalmente dipendente dai settori della chimica e dell’energia, si confronta ora con le loro crescenti difficoltà. La crisi in questi settori spinge la città a considerare alternative per la sua salvezza economica. Tra queste, l’economia della conoscenza si basa su risorse come la ricerca, l’innovazione e le competenze tecniche e professionali, piuttosto che sulle risorse naturali o sull’input fisico. Un modello che si adatta particolarmente bene a un contesto in cui le categorie di settore si scontrano con problemi ambientali, inefficienze o cambiamenti negli schemi di consumo globale. Per Brindisi, il passaggio a un’economia basata sulla conoscenza può significare diverse cose. Anzitutto, investire nell’istruzione superiore e nella formazione continua può dotare la comunità delle competenze necessarie per competere nella nuova geografia economica. Brindisi può espandere e promuovere programmi focalizzati su scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM), oltre a incentivare studi in campi emergenti come la biotecnologia e la sostenibilità ambientale. Un altro aspetto fondamentale è il sostegno all’innovazione attraverso la creazione di incubatori di startup e centri di ricerca e sviluppo che facilitino la collaborazione tra università, industria e governo. Questi centri possono servire come catalizzatori per la creazione di nuove imprese ad alto valore aggiunto, attrarre investimenti e talenti e promuovere la ricerca applicata a problemi territoriali e globali. Inoltre, Brindisi può utilizzare la sua posizione strategica nel Mediterraneo per diventare un hub per il commercio e l’innovazione. Sviluppando infrastrutture digitali avanzate, la città può attrarre aziende tecnologiche e servizi che necessitano di accesso rapido ai mercati europei e mediterranei. La collaborazione tra il pubblico e il privato sarà essenziale in questo processo. Gli incentivi fiscali, le zone economiche speciali e i partenariati pubblico-privati sono strumenti efficaci per stimolare questa visione strategica di sviluppo.

Brindisi ha una storia millenaria, crocevia di culture e civiltà fin dai tempi più antichi, e non ha mai smesso di essere un punto di incontro tra popoli e culture diverse. La sua posizione geografica, unita a un profondo retaggio storico e culturale, rende la città un candidato ideale per mostrare al mondo la ricchezza dell’ospitalità e della convivenza mediterranea. Il processo di candidatura è lungo e articolato, con una fase di preparazione che necessita di un ampio coinvolgimento comunitario e di un sostanziale lavoro di pianificazione. Le iniziative di definizione includeranno la valorizzazione dei siti storici e artistici della città, la promozione di eventi culturali che riflettano la diversità e la ricchezza del tessuto sociale di Brindisi, oltre a progetti di sviluppo urbano che integrino tecnologie sostenibili. Infine, saranno promossi progetti educativi e formativi per coinvolgere i giovani, ritenuti un asset fondamentale per il successo della candidatura e per il futuro della città.
Il sindaco Marchionna ha sottolineato l’importanza di un approccio inclusivo: «Dovremo mettere intorno a un tavolo tutti gli operatori e gli stakeholder della città. È fondamentale che tutti i settori siano coinvolti e che lavorino insieme per rilanciare il senso di appartenenza alla città. Questa è una grande occasione per immaginare un futuro migliore, soprattutto per i nostri giovani, che avranno un ruolo decisivo e qualificante nella definizione del dossier di candidatura».
La sostenibilità deve diventare un’architrave della nuova economia di Brindisi. Mentre la città ha iniziato a esplorare pratiche più sostenibili, c’è ancora molto da fare per integrare a fondo queste pratiche in tutte le attività economiche. Adottare un approccio sistemico alla sostenibilità – che includa efficienza energetica, gestione delle risorse e mobilità sostenibile – è fondamentale per garantire che Brindisi non solo affronti le sfide del tempo ma diventi anche un apripista verso quelle di domani. Il sentiero è segnato. Il futuro non aspetta.
Roberto Romeo (Agenda Brindisi – 19 aprile 2024)

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