Autore: Cultura IN EVIDENZA

Presentato ufficialmente il Progetto «Accogliere ad Arte a Brindisi»

“AAA Accogliere ad Arte” è un’iniziativa nata da un’idea della associazione “Progetto Museo” di Napoli e successivamente è stata replicata a Matera e a Procida. A implementare il progetto sul territorio di Brindisi sarà l’Ets Le Colonne, Arte Antica e Contemporanea, grazie a Enel Produzioni. L’obiettivo è quello di creare una comunità di accoglienza diffusa sul territorio che sia preparata, consapevole e che possa essere portavoce delle proprie bellezze. A partire dall’8 maggio partirà il processo di “educazione” alla bellezza e alla conoscenza del patrimonio storico-culturale rivolto alle categorie professionali (agenti di Polizia Locale, dipendenti del trasporto pubblico, ristoratori, albergatori e commercianti) che svolgono il ruolo di “prima accoglienza” al “cittadino temporaneo”/turista. Le associazioni Confesercenti, Confcommercio, Federalberghi, la Società Trasporti Pubblici e la Polizia locale saranno le categorie professionali individuate e coinvolte in una serie di appuntamenti e visite guidate della città. Nello specifico, i partecipanti saranno chiamati ad aderire a due moduli per un totale di 10 ore. La prima parte sarà dedicata principalmente a fornire informazioni utili sul ruolo dell’empatia, la seconda parte sarà dedicata alla partecipazione alle passeggiate patrimoniali orientate alla conoscenza dei siti di maggiore interesse. Il progetto mira, inoltre, al coinvolgimento delle scuole secondarie di secondo grado al fine di suscitare la consapevolezza del patrimonio storico-culturale nelle nuove generazioni. Conoscenza, consapevolezza, senso civico saranno i punti cardine di Accogliere Ad Arte, in accordo con gli strumenti e le competenze forniti dai diversi indirizzi scolastici. Anche per gli studenti, il corso sarà strutturato in una parte teorica e una parte “sul campo” in cui, percorrendo le vie e i siti di interesse culturale della città, verranno poste le basi per la realizzazione dei progetti individuati. “Accogliere Ad Arte” richiede cura e dedizione: si tratterà di un progetto che andrà custodito, reso sempre più capillare, efficace e durevole nel tempo. La conoscenza e la consapevolezza diffuse del territorio in cui si vive non dovranno essere disperse ma dovranno invece radicarsi diventando un’eredità di conoscenza collettiva, capace di nutrirsi e rigenerarsi. A tal fine, è fondamentale lavorare per consolidare e rendere sostenibile nel tempo un progetto che è considerato un modello esemplare a livello locale e nazionale affinché diventi un reale sistema di accoglienza. Nel 2019, Accogliere Ad Arte-Napoli ha vinto il premio nazionale Federculture nella sezione “Valorizzazione del territorio e impatto sociale” per aver “saputo creare una vera e propria comunità dell’accoglienza diffusa, fatta di cittadini e istituzioni, capace di valorizzare il patrimonio culturale e umano della città in un’ottica partecipata e innovativa” e per aver generato “nei cittadini consapevolezza e senso civico, arricchito il territorio, rafforzando la coesione sociale e promuovendo il senso di responsabilità condivisa del patrimonio comune”. Per generare un aumento del benessere della collettività sarà necessario, quindi, istituire un tavolo di comunità, avviare incontri di riflessione e condivisione con gli attori chiave e gli asset strategici. Partner del progetto sono il Ministero della Cultura per la Puglia, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, Aeroporti di Puglia, la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi, l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, Confindustria Brindisi, CNA Brindisi, l’Arcidiocesi di Brindisi, gli Istituti Scolastici di secondo grado.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, la presidente dell’Ets Le Colonne, Anna Cinti, ha fornito i dettagli dell’iniziativa: «È un progetto che nasce a Napoli e successivamente è stato esportato a Matera e a Procida. A Brindisi sarebbe dovuto partire nel 2020 ma poi siamo stati bloccati dalla pandemia. Adesso finalmente partiamo e questo è stato possibile grazie al sostegno di Enel. Abbiamo individuato alcune categorie che sono a contatto con i visitatori per formarle ad accogliere. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio culturale attraverso la valorizzazione delle risorse umane. Vogliamo creare consapevolezza delle risorse culturali della città. La novità che abbiamo voluto introdurre rispetto al progetto originario consiste nel coinvolgimento delle scuole, in particolar modo delle classi quarte degli istituti superiori. Abbiamo immaginato che possano fungere da officine delle idee: con i ragazzi stileremo un programma di valorizzazione del territorio dal punto di vista culturale. Chi viene da fuori – ha concluso la presidente – si innamora di questa città: l’obiettivo è far innamorare sempre più anche i brindisini». L’ideatrice del progetto, Francesca Amirante, ha inteso elogiare Brindisi e l’associazione Le Colonne, auspicando che si possa fare rete tra le realtà coinvolte da Accogliere Ad Arte: «Anna Cinti è stata tra le primissime a intercettare questo progetto, partito nel 2016 da Napoli e durato cinque anni. Un progetto che consente alle persone di valorizzare i luoghi e viceversa. Brindisi è un posto del quale sono innamorata e che mi fa stare benissimo: è una città tenuta benissimo, pulitissima. C’è la necessità di raccontare questo territorio, anche intrecciando il suo racconto con quello di altri territori così da alimentare relazioni». Un ruolo fondamentale, come noto, l’ha recitato Enel, che tramite Angelo Di Giovine, Responsabile affari istituzionali territoriali della società, ha voluto porre l’accento sull’importanza di assumere consapevolezza rispetto al patrimonio culturale della città: «Brindisi offre un patrimonio culturale di grande valore e condivide con Napoli il fatto di essere un popolo accogliente. Di questo progetto me ne sono innamorato subito. La consapevolezza della bellezza che una città esprime è un aspetto importante, e questa consapevolezza deve essere trasmessa e nutrita. Confido che questo progetto possa svolgere tale funzione. Dobbiamo smettere di pensare che la cultura è qualcosa che riguarda una minoranza della popolazione: è invece l’elemento nel quale una comunità si riconosce e le scuole rappresentano il momento migliore nel quale la conoscenza e l’istruzione si fondano per formare i ragazzi ad appropriarsi della città». Tra chi ha creduto fortemente in questa iniziativa c’è il Segretario regionale del Mic, Maria Piccarreta, che ha definito Brindisi uno scrigno sorprendente: «Mi piace moltissimo questo progetto perché costringe a raccontarsi e a guardare le cose con altri occhi, senza dare tutto per scontato. Brindisi la vedo come un piccolo scrigno sorprendente. Questo stupore che prova chi viene in questa città devono ritrovarlo anche i brindisini. L’auspicio è che questo progetto possa diventare un modo di fare dei cittadini e che possa far nascere un approccio diverso di godimento della città. Ringrazio Enel per la perseveranza e la dottoressa Cinti per la grande caparbietà con la quale ha portato avanti un progetto che contribuirà a sviluppare le potenzialità di questa città». Tra gli attori istituzionali figura anche il Comune di Brindisi, che attraverso la dottoressa Antonella Grassi ha fatto sapere che l’ente «è stato ben felice di accogliere questo progetto» e di «garantire la sua compartecipazione». «Il nostro ruolo – ha proseguito – sarà quello di mettere a disposizione il nostro patrimonio culturale. Continuo a sostenere che l’amore per la città nasce dalla conoscenza, che è la strada per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali». Tra le categorie formate figura anche la Polizia locale. «Ho colto al volo – ha dichiarato il comandante Antonio Orefice – questa opportunità perché era già nostra intenzione arricchire ulteriormente il bagaglio professionale degli operatori della Polizia locale. Quale migliore occasione di questo progetto, dunque, per mettere a frutto le potenzialità di un personale che, con riferimento soprattutto a chi è stato assunto negli ultimi anni, vanta una scolarizzazione molto alta. Siamo il primo referente per chi viene da fuori e siamo lieti di poter fornire anche informazioni di tipo culturali».  Il professore Massimo Guastella, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università del Salento, fornirà un contributo scientifico e contribuirà a stilare un programma di scoperta del territorio: «Accoglienza – ha spiegato – fa rima con appartenenza, la quale ha senso se c’è la conoscenza che deve poi fare leva sui valori identitari. La conoscenza aiuta soprattutto a conservare, e quanto più vasta è, tanto più ampia e capillare sarà l’accoglienza, perché fa parte della consapevolezza di una comunità. Potrebbe sembrare che si stia parlando della cosiddetta attività dal basso, che considero sostanzialmente un alibi perché si lascia molto spazio dal basso quando dall’alto non si ha la capacità di dirigere una politica per i beni culturali. L’associazione Le Colonne, negli ultimi anni, ha mostrato questa capacità, talvolta anche sostituendosi alla cosa pubblica. Però, questo tipo di attività devono necessariamente partire dall’alto e devono essere accompagnate da una capacità di formare. Questo progetto ha in sé una forza e una originalità dettate dal fatto che si estende a più attori la possibilità di poter divulgare il patrimonio culturale». Per Confesercenti, altra categoria coinvolta nella formazione, è intervenuto il presidente dell’associazione di categoria, Michele Piccirillo: «Siamo stati tra i primi a essere coinvolti e abbiamo dato subito la nostra disponibilità perché riteniamo che l’esercizio commerciale di vicinato, in quanto naturalmente vocato all’accoglienza, debba essere il diffusore delle iniziative culturali e turistiche. L’utopia sarebbe quella di avere info-point diffusi dove ogni attività commerciale possa essere in grado di fornire informazioni turistiche e culturali». Entusiasta anche la presidente di Confcommercio, Anna Rita Montanaro: «Anna Cinti è una persona che riesce a fare rete portando così benefici a Brindisi. Ci teniamo tanto a questo progetto e speriamo che già al primo incontro di formazione, che si terrà il 9 maggio, si possa registrare una buona adesione. Dobbiamo conoscere noi per primi la nostra città e le sue bellezze così da farle apprezzare anche agli altri». Per la Stp ha presenziato Matteo Minervini, che ha ricordato come il sodalizio con l’associazione Le Colonne sia consolidato: «Sono anni che abbiamo avviato un percorso con la dottoressa Cinti attraverso una serie di progetti, e questo ci ha aiutato a crescere. Stiamo investendo sul personale facendo corsi di comunicazione. Abbiamo inserito da anni l’obbligo della conoscenza della lingua inglese per i nostri autisti. Siamo contenti di essere stati coinvolti in questo nuovo progetto e saremo sempre a disposizione per la città». Tra i partner figurano anche Confindustria Brindisi e l’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale. «Confindustria – ha affermato il direttore Angelo Guarini – partecipa convintamente a questo progetto. Proprio pochi giorni fa è stato presentato uno studio sui riflessi economici del patrimonio culturale e vi posso dire che ha un peso notevole tra occupati e valore indotto; parliamo di parecchi miliardi di euro». Maria Di Filippo, responsabile della comunicazione per l’ente portuale, ha invece evidenziato come «l’appeal di un porto è strettamente legato ai servizi e all’accoglienza». «Un crocierista – ha proseguito – è assetato di cultura e vuole scoprire i vari capitoli della storia di un territorio. Per questo siamo estremamente contenti di partecipare a questo progetto, perché facendo sistema il territorio diventa più attrattivo. Accogliere viene dal latino e significa raccogliere insieme: anche dal titolo del progetto traspare la voglia di sinergia, la quale aumenta la ricettività di un territorio. Guardando indietro, guardando la storia, riusciamo a rispettare il nostro patrimonio e a valorizzarlo».

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