Autore: IN EVIDENZA Politica

Romano: decarbonizzazione, per Brindisi un ruolo di primo piano

Il territorio brindisino dovrà ricoprire un ruolo di primo piano nel processo di de carbonizzazione del paese. E tutto questo sarà possibile se sarà scongiurata l’esclusione dagli interventi previsti nell’ambito del programma “Just transition fund”.
Con l’approvazione del Green Deal (il piano europeo dell’ambiente), infatti, l’Europa dovrebbe diventare, entro il 2050, il primo continente sostenibile del mondo.
Un piano che dovrebbe essere capace di movimentare circa 300 miliardi di euro all’anno, con un ruolo chiave svolto dalla Banca Europea per gli investimenti,  e che necessita di un grande sforzo da parte dei Paesi membri.
E’ stato anche creato un fondo ad hoc, il Just Transition Fund, pensato per aiutare le zone meno sviluppate dei Paesi dell’Unione Europea a indirizzarsi verso una economia ad emissioni zero attraverso una progressiva riduzione dell’uso di combustibili fossili ed il passaggio a tecnologie meno inquinanti.
Per accedere ai finanziamenti gli Stati membri devono proporre dei piani di transizione territoriale coerenti con i Piani nazionali per l’energia ed il clima per il 2030.
L’Italia è uno dei Paesi che più si è impegnato nel processo di decarbonizzazione e di riduzione delle emissioni climalteranti..
Il Piano Nazionale per l’Energia ed il Clima (PNIEC) prevede, infatti, una riduzione delle emissioni nel settore della grande industria e della energia elettrica del 56% rispetto al 2005 a fronte del 43% fissato dall’Unione Europea.
Il PNIEC ipotizza che le fonti rinnovabili debbano soddisfare, entro il 2030, il 30% del consumo energetico totale, con una strategia ponte affidata al maggior consumo di gas naturale rispetto al carbone.
Buona parte della strategia energetica nazionale vedrà protagonista la Puglia e Brindisi in particolare.
Da un lato la decarbonizzazione passerà attraverso la chiusura della Centrale ENEL di Cerano, che oggi ha una potenza installata di 2500 megawatt.
Dall’altro l’obiettivo di un maggior consumo di gas passa attraverso una serie di metanodotti che faranno della nostra Regione un vero e proprio hub del gas con la cabina di ricevimento prevista nella città di Brindisi, in Contrada Matagiola.
Ma la Puglia è anche una delle regioni d’Italia in cui maggiore è la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Ancora oggi sono centinaia le richieste di autorizzazione per l’installazione di impianti di produzione di energia, in particolare mediante conversione fotovoltaica, specie in provincia di Brindisi.
E’ quindi assolutamente necessario e giusto che la nostra provincia abbia un ruolo di primo piano in tutti i programmi di sostegno alla graduale fuoriuscita dall’economia del carbone ed è davvero assurdo ipotizzare che Brindisi possa essere esclusa dagli interventi previsti dal Just Transition Fund.
E’ necessario, infine, che la Regione Puglia adegui le proprie linee guida in materia di sviluppo di fonti rinnovabili che servano a superare i particolarismi dei diversi Enti Locali privilegiando, per il loro insediamento, i Siti di Interesse Nazionale di Brindisi, Taranto e Manfredonia.
I progetti dovranno prevedere interventi di biorimediation  per eliminare le sostanze inquinanti presenti sui terreno ed il coinvolgimento degli operatori agricoli un tempo operanti sulle aree interessate, rimasti privi di ogni reddito a causa del divieto di coltivazioni destinate alla alimentazione umana. Una prospettiva ottimale per chi attende risposte da troppo tempo.

Pino Romano – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia

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