Autore: Cultura IN EVIDENZA

Nel Museo Archeologico «Ribezzo» un Brindisi con vino … tarantolato

Davvero originale e avvincente la pomeridiana tenutasi lunedì 6 giugno presso il salone del Museo Archeologico cittadino. Alla presenza di un folto pubblico, interessato e partecipe, in una atmosfera di piacevole e informale coinvolgimento intellettuale ed emotivo, si è tenuta una conferenza-festa che ha avuto per tema «Il tarantismo, Dioniso e il vino». A trattare l’argomento, con grande sagacia ed empatia, è stato il dottor Pierpaolo De Giorgi, autorevole etnomusicologo, musicista, studioso e ricercatore del complesso fenomeno del tarantismo, autore di vari libri e pubblicazioni.
Il relatore, avvalendosi del supporto di suoni, immagini e alcuni video, ha disegnato la sua peculiare mappa concettuale tesa a dimostrare come i legami tra mito primordiale, storia, musica rituale e popolare, si fondino non su accidenti casuali, ma su ben precisi topoi armonici, sedimentati nel tempo, la cui origine ci riporta al nucleo ancestrale delle danze rituali e propiziatorie. A tale proposito ha mostrato le fotografie di due grandi vasi greci di ceramica rossa in dotazione al nostro Museo Archeologico, rappresentato al tavolo dei relatori dalla dott.ssa Emilia Mannozzi, la quale ha interloquito con alcuni brevi ma salienti interventi sulle fornaci romane costiere. In queste immagini si vedono delle baccanti che suonano il tamburello: lo stesso strumento che, ancora oggi, percuotono abilmente i nostri musicisti, come è stato dimostrato da Donato, uno dei tamburellisti di Torrepaduli che si è esibito in sala affiancato dallo stesso De Giorgi alla chitarra e da Daniela, frizzante danzatrice di pizzica.
Partendo dalla semplice contrapposizione tra i due ritmi possibili nella percussione, quello binario e quello terziario, lo studioso è risalito al concetto di dualismo inteso come «incontro degli opposti» (donna-uomo, luce-buio, suono-silenzio, vita-morte) che favorisce una «rigenerazione» catartica , una «rinascita» vitale e beneaugurante. A presentare l’incontro e a dialogare con l’illustre ospite, è stata l’organizzatrice dell’evento prof.ssa Sandra Taveri, appassionata esperta della materia e dinamica operatrice culturale che da anni tesse la tela di una scrupolosa divulgazione territoriale sul tarantismo, finalizzata alla conservazione delle tradizioni popolari più autentiche e ricche di pregnanti riferimenti antropologici.
E’ stato l’evento conclusivo di un percorso avviato con la presentazione di uno studio sul tarantismo mediterraneo ad opera di Vincenzo Santoro, e proseguito poi con altre due tappe che hanno registrato, nell’ordine, una serata dedicata alle villanelle e alla iatromusica del Regno di Napoli (relatrice la stessa Sandra Taveri), e la recente riunione con l’etnomusicologo e organettista Massimiliano Morabito. Un puzzle che è andato via via componendosi, e che ha fornito al pubblico che lo ha seguito più che sufficienti elementi di conoscenza e riflessione. Il piacevole pomeriggio culturale si è concluso con un brindisi dedicato al dio Dioniso, celebrato con … apotropaica allegria degustando l’ottimo vino offerto per l’occasione dalla Cantina «Vecchia Torre» di Leverano.
Gabriele d’Amelj Melodia

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