Autore: Attualità IN EVIDENZA

Brindisi: convegno dei Rotary Club, ex Capannone e batterie costiere

La sala «Brindisi Capitale d’Italia» del Grande Hotel Internazionale, un convegno organizzato dal Rotary Club Brindisi, dal Rotary Club Brindisi Valesio e dal Rotary Club Brindisi Appia Antica, sul tema «Archeologia Industriale». L’evento, molto partecipato, è stato promosso nell’ambito del Progetto Pluriennale «Trulli-Mare», Club Manduria, Distretto 2120 Italia- Anno Rotariano 2022-2023, dedicato a Gino Leuci.
I lavori sono stati introdotti dal Presidente Progetto Trulli-Mare, Paolo Rotondo, e dal Delegato Distrettuale Gianni Lanzillotti, che hanno ricordato lo spirito del progetto ed illustrato i prossimi appuntamenti. I saluti sono stati portati dal Presidente Rotary Club Brindisi, Roberto Cavalera, del Rotary Club Brindisi Valesio, Livia Antonucci, e del Rotary Club Brindisi Appia Antica, Francesca Pennetta. L’incontro è stato concluso dall’assistente del Governatore, Franco Lisco, che si è soffermato sul concetto di archeologia industriale e ha riaffermato l’impegno dei Clubs organizzatori rispetto ai temi della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio culturale.


Presenti diverse autorità rotariane tra le quali: PDG Rocco Giuliani, PDG Donato Donnoli, DGN Lino Pignataro oltre al Comandante della Capitaneria di Porto, Capitano di Vascello Luigi Amitrano, il Capitano di Corvetta Danilo Tipo, delegato a sostituire il Contrammiraglio Massimiliano Giuseppe Grazioso, Comandante della Brigata Marina San Marco. Le relazioni centrali sono state due: «Il patrimonio industriale, l’ex Capannone Montecatini, una realtà a Brindisi» e la «Valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale e militare. Le torri costiere della città di Brindisi». La prima è stata svolta da Maurizio Marinazzo, Presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Brindisi e della Federazione regionale Architetti PPPPCC della Puglia, che ha avuto modo di sottolineare come l’ex-Stabilimento fertilizzanti della Montecatini a Brindisi ha costituito, fra gli altri, un esempio eclatante di quella casistica tutt’ora ampia di manufatti che hanno meritato maggiore fortuna critica altrove che in loco. Questo, assieme all’impegno di associazioni, quali Italia Nostra e Legambiente, oltre che dell’Ordine, ha contribuito alla sua tutela per legge ed alla sua salvaguardia.

Ha ricordato i vari articoli, le tesi di laurea, i servizi televisivi in trasmissioni nazionali quali Ambiente Italia o Bellitalia, che ne hanno evidenziato la straordinaria bellezza. Oggi, però, si pone con urgenza il problema della sua futura destinazione, che non può non tenere conto del suo rapporto con il mare e della necessità di farne uno dei poli attrattori che caratterizzano la linea di confine fra mare e città (assieme ai Castelli Svevo ed Aragonese, alle Colonne Romane, alla Fontana dell’Impero ed ai rifugi antiaerei, al complesso dei capannoni ex Saca, all’Accademia Marinara, al Monumento al Marinaio). E’ stato sottolineato, infine, come qualunque futura destinazione, a partire da quella ideale per terminal traghetti, nonchè sede per eventi e mostre anche permanenti deve rispettare la forma, la spazialità ed i materiali costruttivi, che ne costituiscono il segno identificativo fondamentale.
Il tema delle batterie costiere, trattato da Paolo Capoccia, consigliere dello stesso Ordine, ha dato modo di parlare, più in generale, della salvaguardia, riqualificazione e valorizzazione del nostro litorale. Un «Sistema Territoriale», quello del territorio costiero nord-occidentale, costituito da reciproche interrelazioni esistenti tra le componenti ambientali, culturali, economiche e sociali, attraverso cui si può recuperare il potenziale intrinseco delle attività turistico-ricettive, puntando ad investire su attrazioni che non siano solo agricolo-ambientali. Si è proposto un itinerario significativo del sistema difensivo costiero, riferendoci alle fortificazioni moderne, che sono presenti sul territorio brindisino, e coniando per questo itinerario: archeologia militare.

L’ archeologia militare suona come un paradosso. Da una parte la parola archeologia evoca l’immagine di un accampamento polveroso e assolato, dove studiosi sdraiati per terra spolverano con dedizione e precisione il suolo per portare alla luce reperti appartenenti a lontane epoche misteriose. Dall’altra parte, l’aggettivo militare ci pone davanti agli occhi torri, bastioni e castelli. Due scenari piuttosto in antitesi.
Tra il 1913 ed il 1935 le batterie costiere hanno soppiantato le antiche Torri di avvistamento che fungevano da linea difensiva del territorio, rivoluzionando le tecniche di fortificazioni e di architettura militare.
Le batterie nel territorio di Brindisi partono dal porto, con la batteria Fratelli Bandiera sull’isolotto delle Pedagne; nella cala di Materdomini con la batteria Brin; con la Batteria Pisacane nell’isola di Sant’Andrea; la Batteria Filangeri tra capo Gallo (Punta Penna) e Torre Cavallo; la Batteria Menga nel promontorio di Punta Penna.

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